Coronavirus, micronidi e scuole dell’infanzia: altre cinque classi in isolamento

In tutti i casi si tratta di bambini che sono stati mandati in aula senza attendere il risultato dei tamponi ai quali erano stati sottoposti nei giorni precedenti

Bambini vanno a scuola (foto di repertorio)

Bambini vanno a scuola (foto di repertorio)

Milano, 17 settembre 2020 - Cresce il conto delle classi costrette all’isolamento per la presenza di bambini, alunni o studenti risultati positivi al Coronavirus. Ieri l’ATS della Città Metropolitana di Milano ha infatti ricevuto segnalazioni di 6 casi di tamponi positivi: 5 alunni ed un’insegnante. In un caso si tratta di alunni di un micronido, mentre gli altri quattro positivi sono in scuole dell’infanzia. Gli istituti sono tutti nel Milanese e tutte e cinque le classi sono state isolate andando così ad aggiungersi alle quattro isolate solotanto martedì, soltanto 24 ore prima. 

L’unico docente risultato ieri positivo al Coronavirus insegna invece in una scuola secondaria di primo grado. Ma non è stato disposto alcun isolamento nell’istituto. Secondo quanto fin qui ricostruito, negli ultimi due giorni il copione si è ripetuto: si tratta in tutti i casi di positività che originano da tamponi fatti nei giorni scorsi. Detto altrimenti: si tratta di bambini e alunni che sono stati mandati al nido o alla scuola dell’infanzia senza attendere il risultato dei test ai quali erano stati sottoposti nei giorni precedenti.

Da qui l’invito scandito ieri dalla Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia: «I soggetti sottoposti a tampone, in attesa dell’esito dell’esame, non devono presentarsi a scuola. Se il risultato sarà negativo non ci saranno ulteriori obblighi, se positivo scatteranno i protocolli sanitari specifici». Quanto alla situazione generale dell’emergenza sanitartia, ieri in Lombardia si sono contati 159 nuovi positivi a fronte di 17.831 tamponi: lo 0,89% del totale dei sottoposti al test. Si conferma il trend positivo dei guariti e dei dimessi: casi in aumento di 152. Nel dettaglio, i guariti e/o i dimessi ammontano complessivamente a 78.090, di cui 1.388 dimessi e 76.702 guariti. Attualmente sono ricoverati in terapia intensiva 30 persone, una in più rispetto a martedì, mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 264, anche in questo caso uno in più rispetto alle 24 ore precedenti. I decessi sono saliti a 16.905, due in più rispetto a martedì. 

L’unica provincia lombarda dove ieri non si sono avute segnalazioni di nuovi positivi al Coronavirus è quella di Sondrio. A Milano i nuovi casi sono stati 60, di cui 24 a Milano città, a Bergamo se ne sono contati 4, a Brescia 14, a Como 2 e altrettanti a Cremona, Leco e relative province. Quattordici i nuovi casi a Lodi, 15 quelli a Monza e Brianza, 10 a Mantova, 13 a Varese e 6 a Pavia e provincia. «Ricordiamo – si legge infine nella nota diramata ieri da Palazzo Lombardia – che l’incremento dei casi positivi, in Lombardia come nelle altre regioni, va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati. Senza mai dimenticare che, se si ragiona in termini di confronti assoluti, il numero degli abitanti della Lombardia è pari ad un sesto della popolazione nazionale». Già, ma la situazione scuole non può non preoccupare. 

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