Cani addestrati contro il Covid-19: col fiuto intercetteranno i positivi

Via libera alla ricerca della Statale: "Per loro sarà un gioco e ci aiuteranno anche in aeroporto e prima di eventi"

Un cane da "arruolare"

Un cane da "arruolare"

Milano - Helix e Blum sono già esperti: lavorano nella ricerca e, dall’odore di una persona, possono capire se ha un tumore al polmone. Insieme a un altro “collega“ di razza Malinois saranno i primi tre cani addestrati nei laboratori della Statale di Milano contro il Covid-19. "L’odore della persona cambia quanto contrae una malattia perché cambia il suo metabolismo – spiega la coordinatrice del progetto, Mariangela Albertini –. E i cani, se addestrati, possono essere in grado di rilevare la presenza di malattie dagli odori veicolati dai composti organici volatili associati alle patologie". Una delle ricerche recenti in questo ambito (pubblicata nel 2020) è stata svolta proprio dal dipartimento di Medicina veterinaria della Statale con l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e la Onlus Medical Detection Dogs Italy e ha evidenziato la capacità dei cani di rilevare nell’uomo il tumore al polmone. Ora grazie al loro fiuto si cercherà di scovare anche il Coronavirus: i laboratori sono già pronti.

"Dalla prossima settimana saremo al lavoro per raccogliere campioni – spiega Albertini – e per fare un lavoro fatto come si deve ne servono tanti: 300 positivi e 900 negativi. Il cane dovrà imparare a discriminarli. Si usano tubicini composti di materiali che assorbono molecole odorose, non contagiose. Non trattiamo campioni biologici". Saranno raccolti anche grazie alla collaborazione della Clinica universitaria di malattie Infettive del Sacco. Il tubicino si tiene sotto l’ascella per 20 minuti e si impregna di molecole odorose emanate dal metabolismo di una persona colpita dal Coronavirus o meno. Poi viene sigillato in bustine, messo in frigorifero e sottoposto ai cani. "Che saranno addestrati in laboratorio – sottolinea Albertini –. Verranno con i proprietari a lavorare da noi un paio di volte alla settimana per mezz’ora. Per loro sarà un gioco, teniamo molto al loro benessere". Il team della Statale - tutto al femminile, al fianco della professoressa Albertini ci sono Federica Pirrone e Patrizia Piotti - collabora con Medical Detection Dogs Italy, Onlus che ha esperienza anche nell’allerta diabete. Studiati i campioncini, si passerà al lavoro con le persone. "I cani addestrati potrebbero essere impiegati in mille occasioni – dice l’esperta –, dagli aeroporti alle scuole, dai teatri ai posti dove si raccolgono tante persone e sarebbe difficile sottoporre tutti a tampone. L’auspicio è che diventi uno screening veloce, non invasivo". Bloccando sul nascere focolai anche prima di eventi.

Col via libera del Comitato etico dell’ateneo e dell’Organismo preposto al benessere degli animali si parte. "Una volta addestrati, potrebbero aiutarci a intercettare altri virus e sarebbero pronti anche in caso di altre pandemie, come succede per gli esplosivi". Oltre ai primi tre esperti, saranno arruolate new entry: la razza non conta, è questione di fiuto.

 

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