Milano, Brera attira più studenti: occhi al 2024 per il campus

Bonifiche in corso nell’area ex Farini. "Tempi slittati, ma abbiamo fatto miracoli". Crescono gli stranieri. Ammissioni e lezioni da remoto per chi non può tornare

Studenti in crescita a Brera

Studenti in crescita a Brera

Milano - "Abbiamo percorso sentieri franosissimi, dapprima con la pandemia, che per due anni ha funestato l’Italia e non è ancora finita, ora con la guerra, alle porte dell’Europa. Emergenze che condizionano scuole, accademie, istituzioni culturali. Più aperte, più fragili. Ma, tra mille difficoltà, abbiamo fatto miracoli". Così Livia Pomodoro, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, inaugura l’anno accademico. Un anno di transizione, in attesa del Campus in cantiere nell’ex Scalo Farini. Un anno di crescita. Quest’anno sono 4.645 gli iscritti, dei quali 1.154 stranieri (1.175 le matricole). Erano 4.530 lo scorso anno (di cui 1.111 stranieri) quando si era registrato un lieve calo rispetto al periodo pre-Covid (nel 2019 si contavano 4.702 iscritti).

"Qui gli spazi sono ridotti e vivere in un condominio per un istituto d’arte è sempre faticoso – non nasconde la presidente, dalla Sala Napoleonica – anche per questo abbiamo pensato a una disseminazione di arte e cultura sul territorio, dalla Cascina Ovi a Segrate alla gestione culturale di Villa Litta. E da tempo stiamo lavorando al campus delle Arti, per avere un luogo adatto a una didattica al passo con i tempi". Per cause di forza maggiore il cronoprogramma è stato rivisto: obiettivo 2024 per la prima ala, dedicata alla didattica, che si estenderà su un’area di 18.800 metri quadri (dei quali 14mila edificabili). Poi di corsa al lavoro sulla restante parte, chiamata anche a ospitare uno studentato per 6.500 metri quadri. Chiusa la fase “amministrativa“, sono in corso le bonifiche - che dureranno sei mesi - e parallelamente si apriranno i primi cantieri. "Abbiamo firmato il protocollo preliminare per l’acquisto da parte dell’Accademia del complesso dedicato alla didattica e ai laboratori – spiega Pomodoro – il resto lo abbiamo opzionato per le residenze".

Ci si sta muovendo partecipando a bandi ministeriali, anche all’interno del Pnrr. Troveranno spazio nello scalo anche il polo di viale Marche, dedicato alle tecnologie per l’arte, come pure la Scuola di restauro. Il quartier generale di Brera sarà strettamente collegato con il suo campus, chiamato a rispondere alla vocazione internazionale. "Sarà un elemento vitale per il futuro dell’accademia – sottolinea il direttore Giovanni Iovane –, non è un mero ampliamento di aule". Plaude "all’attenzione al mondo internazionale, mantenuta anche in tempi di pandemia" la ministra all’Università Cristina Messa, inviando un video messaggio. A rimarcare le connessioni con gli altri Paesi e la creazione di ponti, i collegamenti in diretta con gli ambasciatori di Giappone, Kazakistan e India e l’intervento da remoto del ministro Patrizio Bianchi.

Non tutti gli studenti stranieri sono riusciti a tornare dal primo lockdown: "Per gli studenti cinesi, che rappresentano la popolazione straniera più numerosa, stiamo continuando a garantire la didattica a distanza – ricorda Iovane –, anche le ammissioni le stiamo garantendo da remoto. E ci stiamo ingegnando per trovare formule in grado di aiutare i nostri studenti ucraini come pure gli studenti russi, che hanno grandi difficoltà per via dei conti bloccati, non solo a pagare le tasse ma anche a vivere qui".

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