Bollate, sfratto per la scuderia del carcere: "Ha aiutato molti detenuti"

Il progetto della onlus Salto oltre il muro era stato avviato nel 2007 per la riabilitazione sociale

Claudio Villa, presidente della onlus: "Sono arrabbiato per questa decisione"

Claudio Villa, presidente della onlus: "Sono arrabbiato per questa decisione"

Bollate (Milano) - L‘ultimo cavallo adottato e salvato si chiama Vago. Era in un centro di Grosseto, con un’infiammazione in stato avanzato. Le donazioni e le cure dei volontari hanno consentito a Vago di guarire e dopo qualche settimana è ritornato nella scuderia dove era nato e cresciuto. Come lui, dal 2007 ad oggi, sono stati aiutati "tanti cavalli e uomini (detenuti) a ritrovare la vita perduta, attraverso un rapporto empatico reciproco". Ma ora la scuderia all’interno del carcere di Milano-Bollate, unica in Europa dietro le sbarre, chiudere i battenti perché, secondo il provveditorato dell’amministrazione penitenziaria, "ci sono problemi di agibilità della struttura.

Il progetto promosso dall’associazione Salto oltre il muro Asd onlus chiede in malo modo, "ci dicono che la scuderia non va più bene - commenta Claudio Villa, presidente dell’associazione - e ci hanno dato quindici giorni per spostare cavalli e smontare la struttura. Ci serviranno mesi, non giorni. E soprattutto ci servono contributi in denaro e manodopera. Sono molto arrabbiato, negli ultimi mesi, secondo me, hanno messo tanti ostacoli al nostro progetto probabilmente sperando che fossimo noi a gettare la spugna. Alla fine ci hanno mandato via". In questi anni la scuderia ha accolto tantissimi cavalli maltrattati, malati o posti sotto sequestro. E centinaia di detenuti hanno iniziato il loro percorso di reinserimento proprio qui.

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