"Fate come me a Binasco e non avrete mai problemi". Parola di Napoleone

Un libro e una mostra ricordano la strage del 24 maggio 1796, ordinata dall’occupante Bonaparte

La sommossa popolare brutalmente repressa dal generale

La sommossa popolare brutalmente repressa dal generale

Binasco (Milano) - "Fate come me a Binasco, e non avrete mai problemi". Parole di Napoleone Bonaparte, che nel bicentenario della sua morte “restituisce” al Comune di Binasco un parziale ristoro al terribile incendio con cui il 24 maggio 1796 lo distrusse per reprimere la prima (e unica) sommossa popolare che mise in seria difficoltà le armate napoleoniche, già impegnate con le truppe austriache nella prima Campagna d’Italia.

Oggi, a 225 anni dal rogo, dai saccheggi e dalla strage di contadini e popolani che cambiò le sorti di Binasco – allora paesone contadino a metà strada tra Milano e Pavia ma anche distretto amministrativo e giudiziario per 76 località e importante centro di studi teologici e filosofici –, il bicentenario napoleonico diventa occasione per riaprire il proprio Castello Visconteo alla storia e alla cultura nel primo anno post pandemia, grazie all’interessante mostra allestita dalla Pro loco di Binasco a corollario dell’uscita del volume dello storico Luigi Malacrida: “24-25 maggio 1796: L’incendio di Binasco nella guerra Napoleonica in Italia”.

Il volume sarà presentato oggi alle 18,30 nel cortile del castello. Il ricavato delle vendite, nelle intenzioni del presidente della Pro loco Pierluigi Miotto, finanzierà le molte iniziative di rilancio del territorio in cantiere. La mostra su Napoleone, infatti, è solo la punta dell’iceberg, e nel post lockdown suona come il miglior inno alla ritrovata libertà per una gita fuori porta. Ma soprattutto è l’occasione per scoprire aspetti davvero curiosi della storia italiana.

A partire dal fatto che il primo esempio di “Decreto Ristori“ ante litteram fu realizzato in Lombardia proprio da Napoleone, e proprio in seguito all’incendio di Binasco. Luigi Malacrida, infatti, nell’archivio di stato di Milano, ha trovato il manoscritto in cui si legge che "l’Ufficio del Censo, su autorizzazione degli Agenti militari della Lombardia, concesse per l’anno 1796 il condono delle imposte alle famiglie di Binasco colpite dall’incendio e al Comune una dilazione dei pagamenti per gli anni successivi". E il 25 giugno 1796 gli Agenti militari napoleonici emisero un Decreto legge per la sospensione e revisione delle tasse ai binaschini, previo invio all’ufficio del Censo dell’elenco dei danneggiati e dell’entità dei danni per consentire lo studio di un piano di risarcimento tramite condono fiscale. Questo almeno sulla carta, perché alla fine nessuno fu mai risarcito. Eccezion fatta per un marchese, che con Napoleone perse sì il titolo nobiliare, ma in cambio ottenne almeno un ristoro per i mancati raccolti.

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