Basta radical chic che sparano contro l’Italia

Riccardo

Riccardi

Kamikaze, termine giapponese, significa vento divino. Nell’ultima guerra erano così chiamati i piloti volontari della aviazione destinati a gettarsi con il veicolo carico di esplosivo contro l’obiettivo nemico. Sacrificando scientemente la propria vita. In senso figurato e nel gergo comune per lo più scherzoso, oggi è definita una persona che si getta audacemente in una impresa rischiosa. Autolesionista è l’atteggiamento che danneggia chi assume un certo tipo di comportamento. Cretino è l’aggettivo dispregiativo affibbiato a persona che rivela stupidità. E come diceva Flaiano, la madre dei cretini è sempre incinta. L’italiano ha tanti difetti ma in generale non è kamikaze, autolesionista, masochista o cretino. Eppure in un momento di bassa natalità ci sono ancora molte mamme incinte di cretini. Che sono coloro che salgono sul pulpito per pontificare su ogni cosa. Specie in campo politico. Nel quale non abbiamo nessuna intenzione di entrare. Vorremmo richiamare l’attenzione dei tanti che pensano di ottenere audience quando, è l’unico loro sport, parlano male dell’Italia. Per loro troppo fascista e poco condannata a Piazzale Loreto. Ovviamente in senso figurato. Sono anni, dalla sconfitta umiliante dell’ultima guerra, che pittori di avanguardia disegnano l’Italia come un Paese irrecuperabile. Abitato da mafiosi, furbetti, sfaccendati, evasori e quant’altro. Per spegnere il fuoco della nostra poca credibilità all’estero usano taniche di benzina. Si è creato una sorta di fuoco di Sant’Antonio che intende contagiare l’intero Stivale. Non è così! Ribelliamoci garbatamente a questo vezzo di quei radical-chic che predicano rivoluzioni seduti in salotto con champagne e caviale. Ricordino costoro gli aforismi del grande intellettuale umoristico Ennio Flaiano. "Non sono comunista perché non posso permettermelo".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro