Bando regionale per i negozianti

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Il maxi progetto del Distretto Unico del Commercio e ora l’arrembaggio al bando regionale di sostegno agli esercenti e alle comunità, potrebbe veicolare su Melzo, dove il Duc è istituito ormai da qualche anno, 632mila euro. Da destinare per quota, con un bando bis, ad esercenti e operatori commerciali, per migliorie, interventi strutturali o spese relative alla promozione e alla sicurezza; ma anche, e per la quota maggiore, al Comune, per interventi di riqualificazione del contesto urbano e territoriale. C’è un primo step, però, da superare: quello del riconoscimento dell’"eccellenza" del progetto, che collochi il Duc melzese nell’empireo dei distretti maggiormente innovativi. Percorso e strategie sono pronti, il progetto del Comune e del Distretto del Commercio melzese è stato presentato l’altra sera agli esercenti, dall’assessore al Commercio Francesco Ferrari, da Confcommercio e dai partners che affiancano la città nell’impresa: Cinema Arcadia, Fondazione Teatro Trivulzio, Pro Loco, Cogeser, e Officine Mak, il colosso della rigenerazione urbana nuovo proprietario delle aree ex Galbani. "Un “dream team” di prim’ordine - così Ferrari - motore a Melzo di cultura, socialità ed economia. La presenza di Officine Mak un elemento significativo: l’operatore dell’ex Galbani dimostra la volontà di investire, anche in futuro, e su altro fronte, sul territorio e la città". Alla base del progetto del distretto la rete a più partner per il rilancio di un tessuto economico locale da anni in sofferenza. Gli assi nella manica, i poli e le realtà attrattivi della città: la Fiera delle Palme ormai di interesse sovracomunale, il cinema Arcadia, "che da trent’anni fa sognare tutti noi", l’inserimento di Melzo e del melzese nel dedalo di percorsi del Biciplan "Cambio" di Città metropolitana, il centro storico, il Palazzo Trivulzio al centro di un ambizioso restauro. Una parola chiave, "benessere". Per i progetti reputati eccellenti 630mila euro, 400mila ai Comuni e 200mila per le agevolazioni alle imprese. Questi ultimi andranno a coprire, con contributo a fondo perduto fino a 5mila euro, spese "in conto capitale" come opere edili, impianti, arredi, acquisti o dotazioni informatiche; ma anche studi, analisi, promozione, comunicazione e pubblicità. M.A.

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