Vignate, folla ai funerali della 25enne travolta e uccisa sulla Provinciale

"Onorati di averti cresciuta per 25 anni. Una ragazza fantastica, dall’interiorità immensa". Le parole dei genitori di Chiara Venuti sul sagrato come un’ultima carezza

Un momento dei funerali di Chiara Venuti, travolta da un pirata

Un momento dei funerali di Chiara Venuti, travolta da un pirata

Vignate (Milano), 17 febbraio 2019 - «Onorati di averti cresciuta per 25 anni. Una ragazza fantastica, dall’interiorità immensa». Le parole dei genitori di Chiara Venuti sul sagrato come un’ultima carezza alla figlia. Per Chiara, morta sabato scorso nel tragico incidente sulla Provinciale Martesana, i palloncini rosa degli amici, lacrime e abbracci, e, prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero, le note di Fall on me di Andrea Bocelli, «la sua canzone».

 Non è entrata, nella chiesa parrocchiale di Vignate, gremita per l’addio alla sfortunata venticinquenne, la rabbia per l’ultimo, drammatico colpo di scena a margine dello schianto che ha ucciso la ragazza e ha ferito gravemente le due amiche, ancora ricoverate in ospedale: l’arresto per omicidio stradale di Manuel Inchingolo, il 33enne che era al volante dell’Audi 6 che travolse la Clio di Chiara la maledetta notte del 10 febbraio. Che fuggì dal luogo del disastro, rendendosi irreperibile, e lasciando che il padre prendesse il suo posto. E che si è presentato ai carabinieri quattro giorni dopo, probabilmente ben cosciente che il cerchio attorno a lui era ormai serrato. I genitori di Chiara erano già al corrente della svolta nell’indagine da 24 ore. L’ufficialità è arrivata un’ora prima delle esequie. Non ne ha fatto menzione il coadiutore del parroco don Fulvio Bettini, che ha officiato la funzione. Nell’omelia spazio solo per Chiara, per i suoi progetti e i suoi sogni, e per una famiglia da confortare: la mamma Mari, il padre Sergio, il fratello Christian. Commozione e lacrime in chiesa, silenzio composto all’esterno, dove in tanti hanno ascoltato la funzione da un altoparlante. All’uscita del feretro, inaspettate, le parole piene d’amore dei genitori. Distrutti, ma composti.

«È stato un onore crescere Chiara per 25 anni - così la mamma -: rifarei tutto, rivivrei tutto, farei anche di più. Non parlo di lei in questi termini perché sono sua madre. Chiara era piena di progetti, dopo qualche momento difficile stava concludendo il suo percorso di studi. Era fantastica. Una persona dall’interiorità meravigliosa». Un grazie «a tutti voi, perché siete qui, perché ci siete vicini». Parole soffocate dal dolore («Non ce la faccio») quelle di papà Sergio. «È stato bellissimo vivere 25 anni con una bimba meravigliosa. Grazie amore». Fra note, lacrime e applausi il volo dei palloncini rosa. Poi il corteo senza fine fino al cimitero. Rosa i fiori sulla bara e sul piazzale. E rosa la bomboletta con cui sono state scritte le ultime parole per la giovane scomparsa, su un grande lenzuolo rimasto davanti alla chiesa: «Vivere nel ricordo di chi resta vuol dire non morire mai».