Melzo, quando un selfie arriva al cinema

Il film in autoripresa di Paolo Goglio sarà al Trivulzio venerdì

Il regista e videomaker Paolo Goglio con l’attrice Paola Matrone hanno presentato “Clic” in biblioteca

Il regista e videomaker Paolo Goglio con l’attrice Paola Matrone hanno presentato “Clic” in biblioteca

Melzo (Milano), 12 maggio 2019 - "Un film che ci chiama a riflettere su quello che stiamo facendo, o non facendo, del nostro tempo e della nostra vita". Ma anche una rivoluzione tecnologica. "Clic: 10 giorni guidato dal vento", è il primo selfie-film nella storia del cinema. Il regista e videomaker Paolo Goglio lo ha girato da solo, con telecamerina e autoripresa. Una tecnica che può far scuola: "Si può far cinema senza spreco di denaro, persone e risorse".

La proiezione evento, che ne segue una precedente all’Anteo di Milano, sarà a Melzo, Cinema Trivulzio, venerdì 17 alle 20,45. Serata speciale promossa dal Gruppo Aleimar Onlus: il ricavato sarà interamente devoluto al progetto Piccole farfalle, con il quale l’associazione sostiene minori e adolescenti brasiliani vittime di abusi sessuali. C’è tanta, tanta carne al fuoco a corredo dell’evento artistico presentato  in Biblioteca alla presenza dell’autore di “Clic”, Paolo Goglio, dell’attrice Paola Matrone e della responsabile di Gruppo Aleimar Onlus, Francesca Moratti. Il film ha già fatto parlare di sè nel corso dell’anno, annunciato come "il primo progetto di movie sharing, un film realizzato senza budget economici, contratti, mezzi e strumenti, con la partecipazione di un gruppo di volontari animati solamente dal desiderio di trasmettere qualcosa di nuovo in un modo nuovo".

Nella sua opera Goglio, già autore di numerosi reportage e del format televisivo "Amore con il Mondo" racconta il viaggio di uno youtuber “non influencer” in Nord Europa, fra storie, paesaggi e personaggi. Un film e un messaggio, "la distorsione della visione social della nostra vita, dove tutto ormai si misura a follower, like e condivisioni". Persino la tecnica è una sfida. "Una sfida per tanti giovani che sognano di fare cinema. Anche la cinematografia tradizionale è basata sullo sperpero. Tre persone per spostare una telecamera. Quella che ho usato io si porta in tasca, ha costi ridotti, una resa straordinaria". Una prima scuola di “selfie film” potrebbe nascere. "Ho già dei contatti in zona. Ma prima uno workshop". Una diversa concezione del tempo, si diceva, è al centro del film. E proprio il tempo è il filo rosso della partnership con Aleimar, che da anni promuove adozioni a distanza e progetti in una dozzina di Paesi.

"Presentare Clic a Melzo - così Francesca Moratti - ci consente di raccogliere fondi per Piccole Farfalle, nostro progetto nella regione brasiliana di Manaus. Qui gli abusi sessuali sui minori sono una piaga. L’Amazzonia è da tempo considerata un paradiso sessuale per molti stranieri. Il progetto fornisce assistenza legale, socio-sanitaria e psicologica alle piccole vittime".