Segrate, un impianto al Centroparco? E' polemica

Potrebbe trasferirisi il cementificio a poche metri dalle case di Redecesio

Il parco di Segrate

Il parco di Segrate

Segrate (Milano), 8 ottobre 2019 - Spunta   un nuovo impianto di calcestruzzo sul Centroparco, un’attività ad alto impatto potrebbe sorgere a 300 metri dalle case di Redecesio, nel cuore verde di Segrate. A fine giugno è scaduta la concessione per l’estrazione di sabbia dalla cava di Segrate, così recentemente la società Holcim ha presentato al Comune un progetto per trasferire l’attività del cementificio nella parte Sud del lago, lasciando libero il terreno dove attualmente si trovano i silos per costruire case e negozi. Si tratta di un piano residenziale per 16mila metri quadri e altri 500 metri quadri di attività commerciali.

Tutto nella norma, visto che la possibilità è stata inserita nel Piano di governo del territorio, ma i residenti temono una nuova ondata di disagi. Lavaggio betoniere, caricamento di inerti, cemento nei silo esterni ‘en plein air’, polveri e file di camion carichi di sabbia che arriveranno da fuori città, visto che l’estrazione dalla cava non si può più fare. Insorgono i residenti. "È un’attività catalogata come insalubre di prima classe che sorgerà a ridosso delle case e nella zona verde più pregiata della città, non coerente con la creazione di un unico sistema dei tre parchi segratesi", spiega Luca Bertagna, portavoce del Gruppo spontaneo di cittadini che si stanno battendo per la salvaguardia del Centroparco. Negli ultimi mesi,  il gruppo ha raccolto 550 firme per chiedere al sindaco di aprire un tavolo di confronto con i proprietari dei terreni e trovare un accordo per delocalizzare i progetti edilizi all’esterno del parco. "Ci stiamo muovendo per salvare il parco - continua Bertagna -, abbiamo presentato delle osservazioni e abbiamo contattato dei giuristi ambientali. L’amministrazione comunale potrebbe impedire la collocazione di nuovo impianto calcestruzzi nel Centroparco, visto che a oggi è ancora in fase di verifica assoggettabilità alla Vas, attraverso una variante specifica, indicando il divieto assoluto di insediare industrie classificate insalubri di prima classe, oppure introducendo una distanza minima dalle residenze di 400 metri".