Segrate, un giardino per Antonietta: "Simbolo di libertà"

La donna di 35 anni fu uccisa il 25 maggio del 2017 dal suo compagno

Il sindaco Micheli scopre la targa insieme alla madre della vittima

Il sindaco Micheli scopre la targa insieme alla madre della vittima

Segrate (Milano), 31 maggio 2018 - Una mamma diventata il simbolo della libertà e della forza delle donne, testimonianza di come il dolore possa rifiorire per infondere coraggio nelle vittime di violenza. A un anno dalla morte di Antonietta Di Nunno - la donna di 35 anni uccisa dal convivente nel parcheggio di via Cellini - il Comune ha intitolato il giardino di quella strada alla sua memoria, segno della lotta delle istituzioni per dire basta al femminicidio.

Ieri pomeriggio il taglio del nastro alla presenza delle istituzioni e dei familiari di Antonietta: la mamma Angela Di Pinto e i quattro figli della donna scomparsa. "È una gioia vedere questa piazza alla memoria di mia figlia - dice Angela Di Pinto -, non voglio che la sua morte diventi motivo di rancore per i miei nipoti, rispetto la loro felicità e vederli sereni è la cosa più bella. Per questo, prima di accettare la proposta del Comune, ho chiesto a loro se erano d’accordo". Il 25 maggio di un anno fa Antonietta è stata uccisa dal convivente - il 37enne Ciro Sorrentino, l’uomo con cui viveva a Borghetto Lodigiano - con un colpo di pistola alla nuca. Lei voleva lasciarlo, e per questo era arrivata a Segrate dalla madre, lui ha reagito con una violenza inaudita. Prima le ha sparato alla nuca e poi si è puntato la pistola alla tempia e ha fatto fuoco. "Lei voleva lasciarlo - conferma la madre - e lui non voleva accettarlo. È difficile ripensare a quel giorno, però non voglio che i miei nipoti portino rancore verso il padre, devono crescere sereni". I giardini si trovano a pochi metri dal parcheggio in cui è stata freddata Antonietta, la targa scoperta ieri dal sindaco Paolo Micheli e dalla mamma di Antonietta è dedicata a tutte le vittime di femminicidio, "per affermare i valori del rispetto e della dignità a fondamento di ogni civile convivenza".

Alla cerimonia erano presenti anche tre donne delle istituzioni che combattono ogni giorno la violenza: Arianna Censi, vicesindaco della Città Metropolitana, e le prime cittadine Caterina Molnari (Peschiera) e Ivonne Cosciotti (Pioltello). "Un anno fa abbiamo aperto a Pioltello uno sportello - aggiunge Ivonne Cosciotti - per accompagnare le donne di tutto il distretto Adda-Martesana verso l’uscita da situazioni di rischio, con supporti psicologici e legali gratuiti, e a Melzo è stato appena inaugurato lo sportello anti-violenza. Dobbiamo ricordare ogni giorno agli uomini che noi donne abbiamo una visione, dobbiamo essere libere e possiamo scegliere cosa fare della nostra vita".