Gorgonzola, il prodigio di Fabiola: "La mia maturità? Una bellezza"

La 21enne è più forte della tetraparesi spastica: si è diplomata all’istituto Argentia con il voto finale di 93

Fabiola con la madre e gli insegnanti

Fabiola con la madre e gli insegnanti

Gorgonzola (Milano), 14 luglio 2017 - Prodigio Fabiola, 21 anni, affetta dalla nascita da tetraparesi spastica: si è diplomata con 93/100 all’Itc Argentia, indirizzo Relazioni Internazionali e Marketing. Ha seguito il programma dei compagni, lavorato con l’ausilio della tabella muta, realizzato la sua tesina e portato a casa un risultato che qualche anno fa sarebbe sembrato impensabile. "Merito della sua determinazione". Ma anche dello staff scolastico e di una classe, la quinta D Rim, che Fabiola definisce "superlativa", dalla quale è uscito con diploma anche Stefano, ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger. "Della diversità abbiamo fatto una ricchezza". L’incontro con Fabiola Fuzio, che vive a Cernusco con la madre Norma Ruggiero, il padre Roberto e la sorella Tatiana, regala emozioni. Con lei la madre, la referente dell’equipe per l’inclusione dell’Argentia Milena Mozzicato, l’educatore Paolo Monti, suo partner prediletto per la digitazione sulla lavagna. Anche i colleghi Cristiana Molignani, Laura Colopi e Roberta Bruno sono stati fondamentali nella crescita della ragazza. Fabiola era in terza media quando la sua insegnante si rese conto che la ragazzina era in grado di comunicare, studiare, scrivere, attraverso lo strumento della tabella muta. Fu quello che Fabiola definisce il "momento della svolta". "Fino a 13 anni ero considerata un vegetale, sebbene fossi in grado di comprendere ciò che accadeva intorno a me. Avere la consapevolezza di provare sentimenti e avere idee e opinioni che tuttavia non potevo comunicare provocava in me sentimenti di rabbia, talvolta disperazione".

Da qui in avanti, alle medie e poi alle superiori, un percorso fatto di fatica, impegno, ostinazione. "Giorno dopo giorno - dicono gli educatori - abbiamo capito che potevamo andare “un po’ più in là” con lei. Letture, esercizi, conti, parole. È arrivata a svolgere il programma dei suoi compagni". Una tesina sulla “Bellezza”, "riflette la mia esperienza". Ecco Fabiola: "Io mi sento bella. E apprezzo le cose che rendono bella la vita". La pittura e l’arte, la musica, la natura, un paesaggio. Fabiola non vuole che si parli al posto suo. Decide quando e con chi comunicare. Sceglie con cura le parole. Pensa a corsi universitari in futuro: ma quest’estate vacanza "e forse un corso di inglese".

Per la famiglia un’emozione grande. "La scuola ha un grande staff. Il preside Belletti è una persona speciale - spiega Norma Ruggiero -, l’equipe e gli educatori sono stati fantastici. Così come la collaboratrice scolastica Miriam Parigi, che si è occupata di Fabiola in questi anni". Non si pensi sia stata una passeggiata. "Non lo è mai. Ogni anno devi prepararti a battagliare per mantenere quello che avevi l’anno prima". Non cessa mai di interagire Fabiola, anche quando sembra che pensi ad altro. "Ha una grande capacità relazionale. Quando era piccola ho avuto anche 30 volontari in casa, facevamo terapia con il metodo Doman: credo le abbia facilitato l’apertura al mondo".