Cassina de' Pecchi, sotto sequestro le mucche maltrattate

Affidate al sindaco. Le mucche sono ostaggio di una lite giudiziaria su un terreno

L’intervento dei carabinieri della Forestale a Cascina Moretti

L’intervento dei carabinieri della Forestale a Cascina Moretti

Cassina de' Pecchi (Milano), 26 aprile 2019 - Poste sotto sequestro e almeno per ora salve le mucche maltrattate di Cassina de’ Pecchi. Ostaggio di un’infinita diatriba legale sulla compravendita di un terreno agricolo a Cascina Moretti, tra la famiglia titolare dell’allevamento e la società che rivendica la proprietà dei terreni, le cento vacche da latte rischiano anche di essere messe all’asta e finire al macello. Per scongiurare tutto ciò, la famiglia Cassi ha presentato tramite il proprio legale un’istanza in tribunale.

"Lo abbiamo fatto a inizio settimana - spiega l’avvocato Eliana Capizzi - per ottenere il sequestro delle vacche, evitarne la vendita giudiziaria e, per quelle eventualmente invendute, la macellazione. Un’azione che si è resa necessaria prima di tutto per salvare gli animali da una fine orribile ed in secondo luogo per proteggere le necessarie prove tese a dimostrare il maltrattamento delle mucche". Il bestiame era stato affidato a un custode nominato dall’azienda, che sarebbe ora indagato per "abbandono di animali e detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze". Dopo l’intervento di carabinieri della Forestale ed Enpa, i bovini sono stati affidati in custodia al sindaco di Cassina che con l’ausilio dei veterinari dell’Ats, dovrà accertarsi che i proprietari provvedano alla corretta gestione degli animali.

Dal canto suo, il primo cittadino Massimo Mandelli, si era già interessato alla vicenda. "In tutta questa storia - spiega - ho visto tanta sofferenza. Auspico che la causa che dura da un decennio possa concludersi nel modo più etico possibile, si consideri prima di tutto la vita, in questo caso delle mucche, che non può e non deve diventare moneta di scambio. L’Ufficio ecologia comunale ha chiesto l’intervento dell’Ats e dell’Enpa – continua -. Martedì scorso mi sono recato sul posto nel tentativo di trovare una conciliazione. Purtroppo le distanze insormontabili".