Yana Malayko, aggressione in cucina e sprangate in camera: la sequenza dell'orrore

I rilievi dei carabinieri nell’appartamento in cui la ragazza viveva con la sorella di Dumitru hanno ricostruito la dinamica dell'omicidio

Castiglione delle Stiviere (Mantova) - Yana Malayko viene uccisa nella camera da letto, dove ha cercato rifugio non appena aggredita dall’ex fidanzato Dumitru Stratan, ora in carcere per omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.

L'aggressione in cucina

Per l’intera giornata di ieri i carabinieri del Ris di Parma hanno lavorato nell’appartamento al quarto piano del “grattacielo“, un palazzone di 10 piani in piazzale della Resistenza, a Castiglione delle Stiviere. Lì la 23enne ucraina vive le sue ultime ore, la notte fra il 19 e il 20 gennaio. L’aggressione avviene nella cucina-tinello, dove la telecamera risulta disinserita dalle quattro alle cinque del mattino. Indietreggia fino alla camera da letto, una delle due di cui dispone l’alloggio. È l’unico locale dove sono rimasti segni di violenza, mentre gli altri si mostrano in ordine. Yana viene colpita più volte al volto, sulla destra, forse con una spranga, forse con un oggetto tipo mattarello. Il sangue imbratta il rivestimento in similpelle del letto, di un colore beige molto tenue. Una lunga strisciata sulla testiera, come per lo strofinamento di una ferita. Sulla testiera anche alcune gocce di sangue. Sul lato destro del letto sono rimasti quelli che sembrano segni di scarpe, come se qualcuno si fosse proteso da lì per colpire sul letto.

Il trolley, il cellophane e la coperta

Chi ha ucciso Yana cerca di costringerla, di rinchiuderla all’interno di un piccolo trolley o una valigia con gli spigoli rigidi. Non ci riesce nonostante tutti gli sforzi. Una parte della testa rimane fuori. Il trolley è avvolto nel cellophane e sigillato con nastro adesivo. Viene quindi avvolto in una coperta di pile bianco e rosso e infine in un lenzuolo azzurro, annodato in modo che sia possibile trascinarlo. È quello che Dumitru Stratan fa, ripreso dalla telecamera nell’androne del palazzo fra le 5.13 e le 5.14: si affaccia, guardingo, dall’ascensore, e trascina quel pesante fardello verso il cortile interno e il box. Yana Malayko è morta soffocata: asfissia meccanica violenta, ha stabilito l’autopsia. Secondo gli inquirenti le varie operazioni per avvolgere il cadavere sono avvenute (nel box?) ore dopo la morte della ragazza ucraina.

Ancora viva 

Diversa la tesi sostenuta dall’avvocato Angelo Lino Murtas, che assiste i genitori di Yana, e dal suo consulente, il criminologo veronese Gianni Spoletti. L’ipotesi che viene sollevata è agghiacciante: Yana, ferita, stordita, ma ancora viva, viene subito chiusa nel trolley e lì muore per asfissia. Una tesi fondata su alcuni elementi. Yana ha sanguinato dal naso e dalla bocca per i colpi ricevuti e quindi, se il suo viso fosse stato compresso, per esempio, da un cuscino, lo avrebbe sporcato.

Non c’è sangue negli altri locali dell’appartamento e neppure ne è rimasto nell’ascensore e negli spazi esterni attraversati da Dumitru Stratan per raggiungere il box. Qui, però, in serata gli esperti di Parma con il luminol hanno rilevato la presenza di minuscole tracce di sangue a terra (le auto di Dumitru, una Mercedes e una 500, saranno invece analizzate a Parma). Non ve ne sono invece sul lenzuolo, che quindi non sarebbe stato a contatto col corpo. Il garage si apre con una basculante: perché Stratan avrebbe rischiato di essere visto quando poteva operare al sicuro nel chiuso dell’appartamento? L’avvocato Murtas, infine, ha una convinzione: le riprese della telecamera mostrano in quella sorta di sacco trasportato da Stratan una forma squadrata che può essere soltanto il trolley.

I funerali

Oggi al le 13 verrà chiusa la camera ardente a Castiglione, dove Stefano e Valentina hanno accolto una processione senza fine di gente che portava a Yana un saluto, un fiore, un biglietto. Il feretro partirà per Romano di Lombardia, dove Yana era vissuta con i nonni. Una giornata di veglia domani. I funerali nella mattinata di venerdì.