Mantova, Aussmann resta a Palazzo Ducale: c'è l'ok del Consiglio di Stato

La sentenza ribalta il verdetto precedente e apre a direttori di musei stranieri. Aussmann: "Buona notizia per l'Italia"

Peter Aussmann

Peter Aussmann

Mantova, 25 giugno 2018 - Sì alla nomina di un cittadino straniero a direttore del Palazzo Ducale di Mantova. Con la sentenza n. 9/2018, depositata oggi, l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha definitivamente deciso la questione della nomina di un cittadino non italiano, ma di Stato appartenente all'Unione europea, a direttore di un museo del nostro Paese (si trattava di un cittadino austriaco, nominato direttore del Palazzo Ducale di Mantova). La sentenza ribalta il verdetto precedente: il direttore Peter Aussmann vince così la sua battaglia.

L'adunenza plenaria del Consiglio di Stato, si legge in una nota, ha accolto l'appello del ministero dei Beni culturali contro una sentenza del Tar che aveva fatto decadere Peter Assmann dall'incarico di direttore del Palazzo Ducale di Mantova perché cittadino straniero. Il Tar del Lazio, spiega la nota, aveva inizialmente accolto il ricorso proposto da una dirigente italiana del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) e aveva annullato gli atti di nomina, osservando che la normativa vigente non consente di attribuire a cittadini stranieri alcun incarico di livello dirigenziale. 

A seguito di una rimessione da parte della sesta sezione del Consiglio di Stato, la questione è stata definitivamente risolta dall'adunanza plenaria, che, con la sentenza depositata oggi, riforma quella di primo grado, stabilendo che "la normativa Ue (articolo 45 del Trattato di Roma) non consente di escludere un cittadino dell'Unione europea da una selezione pubblica, a meno che non si tratti di una posizione caratterizzata dall'esercizio esclusivo o prevalente di poteri autoritativi". Nella sentenza si afferma anche che "il decreto della Presidenza del Consiglio numero 174 del 1994 (il quale vieta di attribuire ai cittadini Ue qualunque posto dirigenziale, anche se di contenuto meramente gestionale) risulta in contrasto con il diritto dell'Unione europea e non può quindi essere applicato dal giudice nazionale". 

"Ho vissuto un anno e mezzo come sospeso, ho lavorato lo stesso, ma con quella spada di Damocle sulla testa era difficile. Adesso la riforma Franceschini, che era rimasta come frenata, può andare avanti". Lo ha detto il direttore di Palazzo Ducale Peter Assmann, cittadino austriaco, commentando la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera agli stranieri alla guida dei musei italiani. "Questa - ha aggiunto - è un buona notizia per l'Italia che non chiude la porta. Sarebbe stato un po' strano che fosse successo il contrario"