Caos alle elezioni provinciali di Lodi, esclusa la sinistra

Definitivo: corrono solo le liste di centrodestra. Il Pd invita a disertare

Giuseppe Russo, Gianfranco Concordati e Alberto Vitale, consiglieri Pd in Provincia

Giuseppe Russo, Gianfranco Concordati e Alberto Vitale, consiglieri Pd in Provincia

Lodi, 31 ottobre 2018 - La commissione elettorale della Provincia respinge i ricorsi delle due liste non ammesse alla competizione elettorale: il Pd invita a disertare il voto per l’elezione dei 10 componenti del consiglio provinciale. A meno di 24 ore dall’apertura delle urne, che avrà luogo oggi dalle 8 alle 22, alla sede dell’ente di via Fanfulla, la lista del Pd “Uniti per il Lodigiano” e la lista civica di centrosinistra, “Unione Civica Lodigiana” guidata da Daniele Saltarelli, sindaco di Cavacurta, hanno ricevuto nel pomeriggio di ieri la risposta negativa alla richiesta di riammissione.

I 715 amministratori del territorio potranno scegliere solo tra i 17 candidati delle due liste di centrodestra: “Con Passerini presidente”, che sostiene il presidente in carica Francesco Passerini, della Lega (in lizza anche la sindaca di Lodi Sara Casanova e il vicepresidente provinciale uscente Livio Bossi), e “Progetto civico per il Lodigiano”, lista guidata da Angelo Madonini, consigliere provinciale uscente e sindaco di Zelo. «L’ufficio si è limitato a rilevare la presunta “non pertinenza” e “infondatezza” del nostro ricorso, con un atteggiamento di scarsa collaborazione già emerso nei vari passaggi dell’iter e unito ad alcune evidenti negligenze nell’azione di controllo, che non ha messo le liste eslcuse nelle condizioni di porre rimedio alle carenze documentali, come previsto anche da una circolare ministeriale», afferma il Pd, preannunciando già l’impugnazione al Tar dei risultati elettorali. «Il voto è menomato, rimaniamo convinti delle nostre ragioni, ma invitiamo comunque al voto – afferma Saltarelli –. Stiamo ragionando su chi appoggiare. La Provincia è in difficoltà: cercheremo il modo di lavorare insieme pur nella divergenza di posizioni».

«L’invito del Pd a disertare il voto è la dimostrazione di chi, davanti ai propri errori, non guarda all’interesse del territorio ma alle poltrone – commenta Passerini –. Così l’annuncio del ricorso, col rischio di bloccare l’ente per qualche mese. Io non entro negli aspetti tecnici che spettano alla commissione elettorale. Mi chiedo: perché il Pd non ha impugnato subito la non ammissione davanti al Tar? Conosceva la procedura, l’aveva già tentata sei mesi fa quando non era stato ammesso Giuseppe Russo come candidato alla presidenza. Io intendo convocare il consiglio provinciale già il 5 o 6 novembre per approvare il bilancio, pronto da un mese e mezzo».