Legnano: incognite sulla Franco Tosi, i sindacati chiedono chiarezza

Dialogo tra il Governo e l'azienda: ancora nessuna risposta sugli aiuti per evitare il trasferimento in Brianza

Un operaio della Franco Tosi

Un operaio della Franco Tosi

Legnano (Milano), 24 dicembre 2016 - Il dialogo tra il Governo e la Franco Tosi era stato avviato tempo fa. Ma, al momento, non sarebbero ancora arrivate risposte concrete sugli aiuti necessari per fare in modo che la storica fabbrica di turbine rimanga a Legnano, evitando il trasferimento a Burago Molgora, in Brianza, dove ha sede la Bruno Presezzi, azienda principale dell’attuale patron della Tosi.

Una situazione di stallo che farà trascorrere un Natale nell’incertezza ai lavoratori di un’azienda importante non solo per il territorio dell’Alto Milanese. Dopo le feste, il 12 gennaio, si terrà un incontro tra i sindacati e la proprietà, con al centro l’incognita sul trasferimento e anche altre questioni, come quella della mensa per i dipendenti. "Noi spingiamo perché l’azienda rimanga a Legnano - spiega Mirco Rota, segretario generale della Fiom-Cgil Lombardia - rispettando gli impegni presi con i lavoratori. L’incontro sarà un passaggio importante, vista la delicatezza del tema. Il Governo secondo noi deve dare una risposta in tempi rapidi sugli aiuti, e chiarire se i fondi verranno stanziati o no, perché l’azienda deve fare le sue valutazioni". Gli aiuti infatti, sono uno dei nodi principali della vicenda, perché Presezzi ha sostenuto diverse volte che «senza il sostegno che era stato promesso difficilmente potremmo rimanere a Legnano». D’altra parte trasferire l’azienda in Brianza avrebbe costi non indifferenti, e difficilmente l’operazione potrebbe essere attuata in tempi rapidi. I proprietari hanno già incontrato più volte i funzionari ministeriali, senza però ottenere risposte definitive sui fondi.

La situazione di incertezza si ripercuote quindi anche su altre questioni, come quella della nuova mensa aziendale che in attesa di segnali da Roma non è stata ancora realizzata. I lavoratori possono usufruire di una convenzione per i pasti, prevista dagli accordi tra l’azienda e i sindacati, che recentemente hanno portato avanti una battaglia contro l’introduzione del sistema dei buoni pasto. "Sul sostegno delle istituzioni alla Franco Tosi non sappiamo niente - sottolinea Mirco Rota - e la situazione è disarmante. Capisco che anche il Governo sta attraversando un periodo di transizione, ma dimostra un interesse pari a zero". I lavoratori attendono quindi schiarite con il nuovo anno, con la speranza di una svolta che possa scongiurare il trasferimento.