Lo sfogo dell’ex tecnico Gaburro: "Lecco nel cuore, non Di Nunno"

Lecco, 20 novembre 2020 - «Un amore mai sbocciato con la famiglia Di Nunno, ma ho nel cuore la piazza di Lecco". Torna a parlare, dopo un anno dall’esonero, Marco Gaburro. L’ex allenatore bluceleste, sollevato dall’incarico nell’ottobre dello scorso anno dopo solo sette giornate di Serie C e dopo pochi mesi dalla storica vittoria del campionato di D, con +27 punti dalla Sanremese seconda. Gaburro, allenatore, ma anche scrittore, parla per la prima volta dell’esperienza lecchese sul suo blog. «Sono arrivato a fianco di un presidente che da quasi un decennio spendeva l’inverosimile senza aver mai nemmeno sfiorato una vittoria e ho ribaltato come un calzino la rosa della squadra, ho fatto mercato, ho allestito gruppo e staff, portando il tutto a vincere con mesi di anticipo come nessuno aveva mai fatto prima".

Ma a un certo punto, qualcosa si è rotto. "È capitato così che si sia incrinato qualcosa in un rapporto che pensavo si poggiasse su un livello di conoscenza reciproca molto più profondo – afferma il tecnico –, a prescindere dai risultati sportivi, che anzi sembravano non solo non contare più, ma addirittura rappresentare una sorta di fastidio rispetto a un disegno che era evidentemente e palesemente diverso". Gaburro ricorda l’improvviso dietrofront di Paolo Di Nunno. "Si è inspiegabilmente scagliato contro la non spettacolarità del gioco della squadra e ha screditato il sottoscritto pubblicamente, annunciando l’ingaggio da me non gradito di un suo pupillo".

Ovvero Ameth Fall. "Da lì un’inevitabile escalation di tensioni e contro-tensioni, interventi punitivi nei confronti della squadra, allenamenti suppletivi, giocatori messi fuori rosa e poi reintegrati nel giro di ventiquattro ore". Pochi giorni l’esonero e l’arrivo di Gaetano D’Agostino, che non ha mai voluto danneggiare e per questo "non ho mai rilasciato interviste o scritto post prima". E mentre il blog di Gaburro gira sui social network in questi giorni, anche l’attuale tecnico fa parlare di sé sul web grazie a una “prodezza balistica“ tra uffici e campo sportivo.