Restano in carcere i sospetti jihadisti

Restano in carcere i due ventenni pakistani arrestati la scorsa settimana nelle loro abita...

Restano in carcere i due ventenni pakistani arrestati la scorsa settimana nelle loro abitazioni in via Milano in città dalla Digos con l’accusa di apologia aggravata dalla finalità di terrorismo e dall’odio razziale. I due - operai di 20 e 22 anni, uno cittadino italiano - durante l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice si erano avvalsi della facoltà di non rispondere ma con dichiarazioni spontanee avevano rigettato ogni accusa, sostenendo che tutto quanto trovato nella loro disponibilità, dai siti web ai testi con istruzioni per fabbricare bombe, fosse solo per interesse personale, scevro da intenti radicali. La difesa, rappresentata dall’avvocato Klodjan Kolaj aveva chiesto per i ragazzi i domiciliari, ma il gip ha ritenuto fondati non solo gli indizi di colpevolezza, ma anche il rischio di recidiva e reiterazione del reato e confermato il carcere. Stando alle indagini i giovani avrebbero propagandato sui social contenuti inneggianti al jihad, al martirio, all’attacco di Hamas contro Israele, riversando in Rete messaggi nazisti e suprematisti intrisi di odio per le donne, i gay, gli ebrei.B.Ras.