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Cronaca

Monte Marenzo, famiglia intossicata da monossido: tutti salvi grazie alla bimba di 7 anni

La piccolo ha avvertito nausea e mal di testa, facendo scattare l’allarme mentre la mamma era già in stato di semincoscienza

Allarme monossido, genitori e figli piccoli finiscono all’ospedale

Allarme monossido, genitori e figli piccoli finiscono all’ospedale

Monte Marenzo (Lecco), 2 maggio 2024 - Papà, mamma e due figlie piccole di 2 e 7 anni hanno rischiato di morire uccisi dal gas killer. Sono rimasti tutti intossicati dal monossido di carbonio, sprigionato da un braciere acceso in mezzo al soggiorno per scaldare casa.

E' successo l'altro giorno a Monte Marenzo. I quattro sono tutti ricoverati in ospedale e sottoposti a terapia iperbarica. I genitori, che hanno trent'anni, e le due bambine per fortuna si sono accorti che qualcosa non andava prima che fosse troppo tardi: a lanciare l'allarme e avvisare il papà è stata la figlia più grande che è scoppiata a piangere per un forte quanto improvviso mal di testa e per un senso di nausea, mentre la mamma era già in stato di semincoscienza.

Sono stati tutti soccorsi dai sanitari di Areu e trasferiti d'urgenza in ambulanza al Pronto soccorso dell'ospedale San Leopoldo Mandic di Merate. Da qui, dopo la prima assistenza e dopo essere stati stabilizzati, sono stati accompagnati al Niguarda di Milano, che è il centro di medicina iperbarica regionale. Una volta sottoposti a terapia iperbarica in camera iperbarica per depurare il sangue dal gas tossico, sono stati riportati di nuovo in ospedale a Merate per essere ricoverati in osservazione, prima di essere dimessi.