Crollo del ponte: scontro tra Anas e Provincia

In aula ricostruita dagli inquirenti la tragedia del 28 ottobre 2016 ad Annone. Sfilano i testimoni tra parti lese e dirigenti della società

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di Angelo Panzeri

Crollo del ponte di Annone, scontro in aula tra Anas e Provincia di Lecco. Il copione delle ore successive alla tragedia del 28 ottobre di quattro anni fa è stato riproposto ieri in aula davanti al giudice Enrico Manzi.

Il capo compartimento Anas, Giuseppe Ferrara, ha scaricato le responsabilità sulla Provincia di Lecco: "Su quel ponte - ha detto in aula Ferrara - non avevamo responsabilità, era di competenza della Provincia di Lecco, noi come Anas abbiamo adottato provvedimenti conseguenti al crollo dei calcinacci". Ieri sono stati ricostruiti dal sovrintendente Francesco Bruno le numerose telefonate intercorse tra le 13.54 e le 17.21 quando è avvenuto il crollo del cavalcavia che ha provocato la morte di Claudio Bertini, 65 anni, di Civate, e il ferimento di altre sei persone. Gli imputati sono Andrea Sesana e Angelo Valsecchi, dirigenti della Provincia di Lecco, Giovanni Salvatore, capo manutenzione Anas e responsabile della statale 36 e Silvia Garbelli, funzionario della Provincia di Bergamo accusati di omicidio colposo, e disastro colposo.

Tra una deposizione e l’altra non è mancato un siparietto tra un teste della Nicoli autotrasporti e il magistrato Andrea Figoni. "Qui mi tiene troppo tempo - ha detto il teste - ho fretta e devo tornare al lavoro". Peccato che il processo deve accertare le responsabilità sul crollo del ponte e di mezzo ci siano un morto e persone ferite.

Le deposizioni di tre superstiti del crollo Roberto Colombo, Gaetano Femiano e Paolo Giacalone hanno ricordato: "Di notte ci svegliamo e riviviamo quella scena tragica, riaddormentarsi spesso è impossibile, nonostante siano trascorsi quattro anni".

Toccante la deposizione del mandellese Gaetano Femiano, assistito dall’avvocato Vito Zotti: "Arrivato all’altezza del ponte ho iniziato ad attraversarlo, ho incrociato il Tir e poco dopo ho sentito un rumore fortissimo, seguito dalle urla di mia moglie e di mia figlia: il cavalcavia stava crollando. A quel punto ho perso il controllo dell’auto, sentivo che stavamo precipitando". La moglie Elena Gennari ha riportato danni permanenti, fatica a stare seduta e a camminare, non riesce più ad allacciarsi le scarpe da sola e viene aiutata dal marito. Infine nelle deposizioni di Marco Trapanese e Giuseppe Ferrara è iniziato invece il rimpallo di responsabilità con la Provincia di Lecco che sarà il filo conduttore del processo che proseguirà il 9 novembre.