Finisce in Procura il caso della neo presidente della Croce rossa italiana di Colico che si firma dottoressa nonostante non sia dottoressa, certamente non in Italia. È stato presentato un esposto nei confronti di Carmen Gabriela Busoi, romena di 51 anni, che nel suo Paese d’origine ha conseguito il titolo medico non in seguito alla laurea in Medicina e alla specializzazione, ma durante il servizio di leva, un po’ come ai tempi della naja, quando molti conseguivano la patente militare che poi convertivano in civile una volta dopo il congedo.
A differenza del foglio di guida ottenuto durante il militare, il suo attestato di medico in Italia non ha però alcun valore legale né professionale. Nonostante la mancanza di requisiti, la 51enne è salita tuttavia in cattedra per insegnare nozioni e tecniche di primo soccorso ai dipendenti di alcuni aziende del territorio, sebbene si tratti di un compito che spetti esclusivamente a un medico, vero, iscritto all’albo. A sollecitare l’intervento dei magistrati è stato per autotutela l’ex presidente, il 68enne Paolo Gianera, che le aveva delegato l’incarico della formazione esterna. Sebbene sembra non fosse a conoscenza delle possibili irregolarità, come del resto tutti gli altri volontari soccorritori, anche lui potrebbe comunque essere chiamato in causa, quanto meno perché non ha vigilato.
Sulla questione reclamano chiarezza pure i vertici nazionali della Croce rossa: domani è in programma un’ispezione alla Cri di Colico. L’ha annunciata Elisabetta Mauceri, responsabile della vigilanza interna. "Al fine di agevolare le procedure di verifica – si legge nella lettera che ha inviato a tutti i convocati – siete invitati a rendere disponibile per una sua visione, la documentazione, amministrativa e contabile, compresi eventuali altri provvedimenti. Qualora si rendesse necessario, è facoltà procedere all’audizione dei volontari del Comitato". Del resto Sabina Liebschner, presidente regionale della Croce rossa lombarda, lo aveva annunciato che avrebbero approfondito la questione. Qualora venissero effettivamente riscontrati problemi, la nuova presidente potrebbe essere destituita per lasciare posto a un commissario. D.D.S.