Lecco, chiusa una carrozzeria: era ritenuta l'officina della droga della 'ndrangheta

Il nuovo prefetto Sergio Pomponio ha firmato la sua prima interdittiva antimafia. E' il 27esimo provvedimento di questo tipo in due anni in provincia

Il prefetto Sergio Pomponio

Il prefetto Sergio Pomponio

Lecco, 5 maggio 2022 – Chiusa officina della droga della 'ndrangheta. A ordinare la serrata è stato il nuovo prefetto di Lecco Sergio Pomponio, che a meno di un mese di distanza dal suo insediamento, ha già firmato la sua prima interdittiva antimafia. Il provvedimento è scattato nei confronti della “Nuova carrozzeria lecchese” di via Tagliamento a Lecco, tra i cui soci figura anche Roberto Mandaglio, lecchese di 44 anni, arrestato lo scorso novembre nell'operazione “Cavalli di razza”, costata 104 misure cautelari ad altrettanti presunti affiliati alla 'ndrangheta tra Lombardia, Toscana, Calabria e Svizzera. Lui si sarebbe occupato di nascondere droga da smerciare e trasportare in diverse auto, sfruttando il suo lavoro e l'officina di cui è socio.

In appena 24 mesi sono 27 i provvedimenti interdittivi antimafia in provincia di Lecco. “Continua il contrasto alle infiltrazioni nell’economia della criminalità organizzata sul territorio della provincia – spiegano dalla Prefettura, dimostrando con i fatti l'impegno del nuovo prefetto contro gli uomini dei clan nel Lecchese  -. È stata adottata dal prefetto di Lecco Sergio Pomponio un’informazione antimafia, a carattere interdittivo, nei confronti di una società a responsabilità limitata, con sede a Lecco, operante nel settore della riparazione di carrozzerie di autoveicoli. Il provvedimento è stato adottato dal prefetto in seguito all’istruttoria svolta dai componenti del gruppo interforze antimafia, coordinato dalla prefettura, del quale fanno parte questura, carabinieri, Guardia di Finanza e Direzione investigativa antimafia”.

Settimana scorsa in Consiglio comunale a Lecco è stata approvata l'istituzione di una Commissione consiliare speciale antimafia. Durante la discussione alcuni esponenti di maggioranza e di opposizione hanno però sostenuto che a Lecco non ci sono connivenze con esponenti della criminalità organizzata, affermazioni che hanno provocato lo sconcerto tra gli altri della presidente della Commissione regionale antimafia Monica Forte. Nel giro dei sette giorni successivi un ex manager di Rfi di 50 anni di Galbiate è finito ai domiciliari perché sospettato di essere un infiltrato dei casalesi in Rfi e una carrozzeria di Lecco è stata chiusa.