Covid Thailandia, virus trattato come malattia endemica. Una strada nuova per tutti

Il primo Paese al mondo a farlo, ma in Europa anche la Danimarca si appresta a farlo

Covid in Thailandia

Covid in Thailandia

Da Paese “blindato” a Paese che torna a vivere, quasi alla normalità: questa la parabola del Regno di Thailandia, tra i primi Paesi al mondo a dichiarare pubblicamente la volontà di trattare il Covid-19 come un virus endemico.

Il Ministero della Salute, dopo un lunghissimo processo di restrizioni, anche molto severe, che hanno colpito la vita dei cittadini e le attività delle imprese, ha dichiarato che il Covid verrà definito malattia endemica entro la fine di quest’anno, utilizzando dei propri criteri, e che questo avverrà con o senza l’approvazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dichiarare una malattia endemica significa rimuovere l’elemento emergenziale della pandemia e, di conseguenza, modificare le politiche pubbliche passando dal contrasto a gestione.

I criteri identificati dal Ministero della Salute sono: non più di 10.000 casi al giorno, un tasso di mortalità che non superi lo 0.1% e più dell’80% di persone a rischio vaccinate con due dosi. All’applicarsi di tutte queste condizioni, il virus sarà dichiarato endemico, come accade già per Malaria, Zika e Dengue.

Il Paese aveva gestito con grande successo la prima fase della pandemia, nella primavera - estate del 2020. Complice l’esperienza maturata con SARS e MERS, il Governo Thailandese era stato in grado di prevenire i contagi, registrando il record più basso di tutta l’Asia.

A complicare (e cambiare) i dati, è stata la seconda fase della pandemia: con la riapertura dei flussi turistici, la Thailandia ha visto un aumento esponenziale dei contagi. I ritardi iniziali sull'approvvigionamento dei vaccini (il Governo Thailandese aveva inizialmente acquistato il Sinovac, promosso dal Governo Cinese) avevano causato molte proteste e disagi facendo aumentare ulteriormente i contagi.

Fino al 2019, la Thailandia poteva contare su un flusso di oltre 40 milioni di turisti, scesi a 6 milioni nel 2020. Il turismo vale il 10% del PIL del Paese, il doppio rispetto all’Italia (dati Banca Mondiale) e la sofferenza economica ha portato ad una riduzione reale di PIL di quasi il 7% solo nel 2020. Negli anni del Covid-19, la Thailandia ha sempre mantenuto un approccio conservativo rispetto ai flussi turistici, imponendo restrizioni, quarantene (anche per i vaccinati) e numerosi test. Un tentativo di dare respiro all’economia era stato promosso grazie al programma “sandbox” che prevede ingressi facilitati in alcune aree del Paese.

Il programma Sandbox, però, ha subito diverse trasformazioni e modifiche, ed è finito al centro di polemiche proprio per il costante carattere di incertezza. Dopo un inverno difficile per l'economia, il Governo ha deciso di cambiare direzione, con un annuncio che quasi nessun analista si sarebbe mai aspettato, considerando l’approccio tenuto in questi ultimi due anni dal Regno.

A seguito della definizione di malattia endemica, il governo tratterà i pazienti in base alle esigenze individuali, e potrebbero cadere tutti gli obblighi di mascherina, salvo sui pazienti.

In Europa, il primo Paese a parlare di un nuovo modo di trattare il virus era stato la Spagna, ma il primo a muoversi ufficialmente in questa direzione è la Danimarca, dove la Prima Ministra Mette Frederiksen ha annunciato che tutte le restrizioni in corso verranno cancellate a partire da febbraio, e che si potrà “tornare a sorridere”.

L’Europa non ha una storia recente di patologie endemiche (come diverse regioni dell’Asia, dell’Africa o del’America) e un nuovo modo di gestire il Covid-19 probabilmente richiederebbe una trasformazione culturale, oltre che politica.Su questo, solo gli esperti potranno dare una risposta.