Cop26 Glasgow, zero emissioni: India e Cina frenano. Ecco perché

Cosa c'è dietro il rinvio degli impegni del primo e del terzo inquinatore al mondo

La raccolta dello zafferano in India messa in ginocchio dal clima

La raccolta dello zafferano in India messa in ginocchio dal clima

Le parole del premier Narendra Modi a Glasgow arrivano come una doccia fredda per la lotta al climate change e l'urgenza di agire in fretta: "L'India raggiungerà le emissioni nette zero nel 2070". Oltre quel 2060 che finora sembrava poter essere l'obiettivo di New Delhi, allontanandosi anche da quel "a metà del secolo" messo nero su bianco alla vigilia di Cop26 dal G20. Il terzo inquinatore del pianeta, dopo  Cina e Usa, apre a mosse green annunciando che il 50% del suo fabbisogno energetico sarà coperto da rinnovabili e che ridurrà i combustibili fossili, ma deve fare i conti con un'economia basata sul carbone, le coltivazioni intensive e il trasporto su strada. Per il governo Modi è difficile conciliare il controllo delle emissioni con altre priorità, anche alla luce della crisi Covid. L'India non è il solo grande Paese che si mostra timido sul fronte delle promesse. Anche Cina, Russia e Brasile nicchiano. Ecco perché e le differenti posizioni:

 Cina

 E' il piu' grande inquinatore al mondo, 27,9% delle emissioni di CO2- ha solo fissato l'obiettivo della neutralita' carbonica al 2060, senza altre concessioni, se non il il picco delle emissioni prima del 2030. Il presidente Xi Jinping ancora una volta non ha presenziato al vertice ma ha mandato una dichiarazione scritta per ribadire che "azioni vanno messe in campo contro il cambiamento climatico, ma differenziate, tenendo conto delle esigenze nazionali". In sostanza Pechino  non ci sta a finire sul banco degli imputati, di quelli che frenano la svolta green, e ha anche contrattaccato, prendendo di mira gli Usa e il presidente Joe Biden per la sua "delusione" sulla mancanza di ambizione cinese sui cambiamenti climatici, alla chiusura del G20 di Roma. Negli ultimi 200 anni di industrializzazione i Paesi sviluppati - ha tuonato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin - hanno avuto "una responsabilità ineludibile sulle emissioni di gas serra" e "storicamente gli Stati Uniti si sono rifiutati di ratificare il Protocollo di Kyoto e si sono ritirati dall'Accordo di Parigi, minando gravemente la fiducia e l'efficacia della cooperazione globale" sul clima.  

Brasile

Anche il Brasile partecipa a Glasgow senza il suo presidente, Jair Bolsonaro, ma con l'impegno di porre fine alla deforestazione entro il 2030 e di eliminare la CO2 entro il 2050.

Russia

Il quarto Paese piu' inquinante al mondo e uno dei maggiori produttori di combustibili fossili, ha annunciato oggi che investira' tra l'1,5% e il 2% del suo Pil nella riduzione delle emissioni dell'80% di gas serra fino al 2050 rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, punta a raggiungere le emissioni zero entro il 2060. Ma il presidente Vladimir Putin non e' a Glasgow.