VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
VALENTINA BERTUCCIO D’ANGELO
Editoriale e Commento

Il ridottissimo spazio vitale di Milano

La capitale della Lombardia è al primo posto come qualità della vita a Milano. Ma lo smog non dà tregua

Due settimane fa una classifica piazzava Milano al primo posto, in Italia, come qualità della vita. Fortunati noi che viviamo all’ombra della Madonnina, vero place to be, il posto giusto che piace alla gente che piace. Un luogo dai “fenomenali poteri cosmici, in un ridottissimo spazio vitale” (cit. per boomer). E sì, perché grattando la superficie dorata (che pure c’è, attenzione, nessuno nega i vantaggi di vivere nella metropoli) quel che resta alla gente normale che vive a Milano è un “ridottissimo spazio vitale”, che in genere coincide con il proprio appartamento. Lì fuori, come ogni inverno, si respira male, molto male. A Milano per il terzo giorno è stato sforato il limite del Pm10, ma non serve guardare i dati delle centraline per avvertire un peso sul petto tutte le volte che si sta fuori casa. I medici sconsigliano di correre o comunque fare sport all’aperto. È qualità della vita questa? Ci viene qualche dubbio.