La Maserati sostenibile sfreccia a Expo Dubai

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Modena, 21 giugno 2021 - Un messaggio forte di energia italiana ed eccellenza tecnologica tipica della Motor Valley emiliana: è la sponsorship di Maserati a Expo Dubai 2020, dal 1 ottobre 2021 al 31 marzo 2022. "Il padiglione Italia a Expo Dubai 2020 rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo, la partnership con Maserati viene naturale – spiega Davide Grasso, CEO della Casa del Tridente, durante la presentazione della sponsorship avvanuta nello storico stabilimento di Modena –. Siamo orgogliosi di essere partner del governo italiano nel palcoscenico più importante di questo momento storico, quello della ripresa e della visione nel futuro. La bellezza è uno dei valori che contraddistinguono l’Italia e che caratterizza anche Maserati, unica per il suo design. La bellezza sta anche nell’innovazione – continua Grasso – che ci consentirà di vivere sempre meglio, quella stessa innovazione in cui l’Italia vede la sua crescita. Noi siamo innovativi da sempre e tra poco più di un anno proporremo sul mercato la nostra linea totalmente elettrificata".

Tutti i nuovi modelli Maserati, nei prossimi anni, saranno sviluppati, ingegnerizzati e prodotti al 100% in Italia e adotteranno sistemi a propulsione elettrica, ibridi e a batteria, in grado di fornire elevata innovazione e alte prestazioni, tipiche del Tridente. "Per il nostro Marchio questo è un momento di costruzione e, guidati dalla nostra passione, abbiamo inaugurato una nuova era, abbiamo acceso la scintilla dell’elettrificazione e ci siamo proiettati nel futuro – conclude Davide Grasso – . Maserati ha in sé le caratteristiche intrinseche dell’essere “made in Italy”: la genialità, la capacità di reinventarsi e di evolvere senza scordare il proprio DNA".

"Maserati è un elemento fortemente integrato durante tutti i sei mesi a Expo Dubai 2020 – ha spiegato Paolo Glisenti, Commissario per la partecipazione dell’Italia a Expo Dubai – . La nostra partecipazione è legata a un sistema italiano connesso da alcuni elementi fondamentali, in cui Maserati ha una storia esemplare: il rapporto tra innovazione e tradizione, creatività umana e tecnologie avanzate, la lunga filiera dell’innovazione e poi il legame con il territorio. Mostreremo – continua Glisenti – l’importanza della formazione e delle competenze che costituiscono la bellezza di Maserati, una bellezza portata ai massimi livelli dall’innovazione e dalla sostenibilità". Per Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, "questa è una nuova avventura, fondamentale per rilanciare il nostro Paese, per credere nel futuro a partire dai territori. Sono orgoglioso perché Maserati è un simbolo profondo dell’automotive del nostro territorio che fa la differenza, che riesce a costruire futuro".

Non è stato un caso che l’annuncio della sponsorship sia avvenuto nella storica fabbrica di Modena, rinnovata lo scorso anno per mettere in produzione il gioiellino Maserati, la Mc20. Lo stabilimento, non lontano dal centro città, è stato completamente ristrutturato dal novembre 2019 all’estate del 2020, per ospitare la linea produttiva della Mc20, che è davvero esemplare del ’saper fare made in Italy’, un saper fare che unisce tradizione e futuro. A partire dalla stessa fabbrica (la più piccola di Maserati): i tre edifici dove nasce il top di gamma del Tridente furono costruiti dal 1937 al ’39, e per questo sono sottoposti a vincolo architettonico, il che non ha impedito la trasformazione in un impianto ad altissima tecnologia. Duecento addetti al montaggio per realizzare 6 auto al giorno, curate nei minimi dettagli, oltre a 240 impiegati e ai 1500 tecnici dell’Innovation lab, il centro di ingegneria e progettazione del brand. Dalle scocche monoblocco in carbonio al motore tutto ’made in Maserati’, la vettura è il prodotto di manifattura e tecnologia quasi completamente made in Italy: dalla componentistica alle finiture, oltre due terzi dei materiali sono realizzati da aziende italiane (e solo il 9% proviene da Paesi extra europei). Nel primo stabilimento, il ’ferro di cavallo dove vengono assemblate le vetture conta solo 22 stazioni produttive: qui viene composto lo ’scheletro’ con un lavoro ad altissima precisione: il margine di errore consentito è due decimi di millimetro. A questo scheletro vengono aggiunti manualmente tutti i vari componenti e le curatissime rifiniture.

Il cuore della Mc20 è il motore bi-turbo V6 3.0 che sviluppa 630 CV a 7.500 giri, con un sistema di combustione a precamera con doppia candela di accensione: tecnologia da Formula 1, per la prima volta adottata per un’auto stradale. Il V6 ha un nome: ’Nettuno’, il dio del mare che impugna il Tridente, il simbolo del brand. Nettuno viene realizzato in un ambiente ’a inquinamento controllato’, dove gli addetti alle sei stazioni di montaggio lavorano a stretto contatto con i controlli computerizzati: sono oltre 1300 i componenti da collocare, e per ognuno di essi il computer verifica i codici di inserimento, e in caso di errore blocca l’operazione. Altrettanto computerizzata e completamente automatizzata è la verniciatura, per garantire all’auto tonalità di colore decisamente esclusive. Prima della messa su strada, ogni Mc20 viene sottoposta ai test finali, che simulano anche condizioni estreme: ad esempio, una cascata di tre tonnellate di acqua al minuto prelevata e demineralizzata da due pozzi che pescano in profondità. Così, dal cuore della ’vecchia’ fabbrica di Modena, è nato il gioiello Mc20. Un gioiello che ha subito davanti una sfida da affrontare: diventare elettrica, un passaggio previsto per il 2024.