Tecnicamente si chiama shrinkflation. Tradotto dall'inglese significa "restringimento". In Italia lo chiameremmo però "pacco". Perché proprio di pacco si tratta. Pacco della pasta, piuttosto che dei biscotti, ancorché delle merendine. Ma anche di pacco inteso come italica "fregatura". Quindi di una sorta di "pacco nel pacco". Il pacco infatti si restringe. O meglio, il pacco resta uguale. A restringersi è il contenuto. Qualche penna in meno. Qualche biscotto un po' più piccino. Tutto segnato in etichetta, per carità. Ma non immediatamente percepibile al consumatore abituato a mettere nel carrello quel prodotto senza leggerne il peso. E allora che fare? L'Antitrust ha avviato un'istruttoria per individuare se sussistano gli estremi di una violazione del Codice del consumo. Ma mentre la burocrazia fa il suo corso come difendersi dal pacco nel pacco? Semplice, come fanno da sempre le massaie più avvedute che non si fanno ammaliare dalle superofferte: controllando il prezzo al chilo (o al litro). Sistema infallibile a meno che, prima o poi, qualcuno non decida di restringere anche questi.
ArchivioIl pacco nel pacco