Riccardo Fogli: "Fra dieci anni... vorrei cantare come Gino Paoli"

Riccardo Fogli, 73 anni, e il singolo dedicato al primogenito. "L’altra figlia, Michelle, mi consola, gli altri papà più vecchi di te"

Riccardo Fogli è stato tra i componenti dei Pooh

Riccardo Fogli è stato tra i componenti dei Pooh

MIlano - Alessandro va veloce. Non perché lavora in Ducati tra i motori rombanti di una terra di sognatori, ma perché il tempo passa e i figli si ritrovano uomini, lasciando spesso in mano ai genitori nostalgie sedimentante dal tempo come accade a Riccardo Fogli nel nuovissimo singolo “La tenerezza 93”. "Si tratta di una canzone scritta assieme a Nicola Greco otto anni fa per il mio primogenito Alessandro, nato nel 93, che però la reunion dei Pooh e gl’impegni che ne sono seguiti hanno lasciato nel cassetto fino ad ora" spiega Fogli, 73 anni portati con baldanza. "In quella circostanza, infatti, cantavamo il repertorio dei Pooh, nell’album a due con Roby Facchinetti i brani suoi e di Valerio Negrini, poi ho tirato fuori questo pezzo e, con una certa timidezza, l’ho fatto sentire al mio discografico". Quando l’ha scritta suo figlio aveva 18 anni, oggi 28. Il testo ha perso qualcosa? "Erano gli anni in cui passavo da un concerto in Kazakistan a due in Russia, a quattro in Canada e quindi a casa c’ero poco. Lo chiamavo dall’altro capo del mondo e magari non rispondeva per via del fuso; ci stavo malissimo sommando ansia e sensi di colpa". Nel pezzo gli chiede scusa? "Anche se ho iniziato lavorando in fabbrica a 14 anni, all’età di Alessandro avevo dischi di platino appesi al muro, foto sulle copertine dei giornali, e c’è pure chi diceva che ero ‘un gran fico’. Quindi mi sento un po’ in colpa perché ho avuto indubbiamente una vita migliore della sua. Ma lui appartiene ad una generazione che non s’abbatte mai e questa è la loro grande forza". Tre mesi fa la riedizione di una gloriosa hit come “Mondo” ha messo un punto per andare a capo? "Forse sì, perché ‘La tenerezza 93’ è l’inizio di un altro capitolo, nei cassetti ho ancora due brani inediti di quel periodo e sto pensando ad un nuovo album in bilico tra presente e passato andando magari a riprendere qualche brano rimasto un po’ in ombra meritevole di una seconda chance". Come si vede fra dieci anni? "Ci penso molto. Mi sento in colpa per essere diventato padre (una seconda volta) molto tardi e temo di non poter portare mia figlia all’altare o di non poter festeggiare la sua laurea. Mi vengono in mente gli orsi, i cani, che quando si sentono di peso per il gruppo si allontanano e vanno incontro da soli al destino; pure io in famiglia ogni tanto dico che vorrei imbarcarmi per Marte facendo ridere mia figlia Michelle che mi prende la mano dicendo: guarda i genitori dei miei compagni, sembrano tutti più vecchi di te. Così, potendo scegliere, fra dieci anni vorrei essere Gino Paoli, che alla sua bella età ancora oggi va sul palco, chiude gli occhi… e canta".