Zona gialla e arancione, le regioni a rischio dopo Capodanno

Boom di contagi in diverse aree del Paese: attesa per il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità

Milano, 30 dicembre 2021 - E' boom di nuovi casi Covid: ieri, in Italia, si sono sfiorati 100mila positivi (98.020 a fronte di 1.029.429 tamponi molecolari e antigenici) e ci sono stati 136 decessi. Il tasso di positività è salito al 9,5% e i ricoveri sono aumentati sia in area medica che in terapia intensiva. La sola Lombardia ha registrato oltre 30mila contagi e, per questo, rischia di passare in zona gialla. Ma non è l'unica regione in bilico, ci sono altre aree del Paese che potrebbero lasciare la zona bianca subito dopo Capodanno e ad inizio 2022. E qualcuna (già in zona gialla) potrebbe addirittura passare in fascia arancione. Le decisioni saranno prese domani, venerdì 31 dicembre, quando il report dell'Istituto superiore di sanità guiderà il Ministero della salute nella scelta delle varie fasce di rischio. Da lunedì 3 gennaio, prima settimana del nuovo anno, la mappa dell'Italia potrebbe quindi subire cambiamenti di colore. 

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Intanto, ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto sull'estensione dell'uso del green pass e le quarantene. Quarantena azzerata ai vaccinati da meno di quattro mesi e a quelli con dose booster, estensione del Super Green pass nell'ambito dei trasporti pubblici (bus, tram, metropolitane e treni anche regionali), fiere e impianti sci e prezzi calmierati per le mascherine Ffp2

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L'attuale mappa dell'Italia

Attualmente la maggior parte delle Regioni si trovano in zona bianca, e cioè Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta. Mentre, in fascia gialla ci sono: Friuli Venezia Giulia, Veneto, province autonome di Trento e Bolzano, Liguria, Marche, Calabria. 

Secondo gli esperti l’indice di contagio Rt è risalito a 1,4-1,6. E la media nazionale dei ricoveri - secondo gli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) - ha raggiunto il 16%, superando così la soglia critica fissata dl 15%. In aumento di un punto percentuale anche l’occupazione media delle terapie intensive in Italia, dal 12% al 13% nelle 24 ore. Tre punti sopra il tetto massimo del 10%.

Regioni a un passo dalla zona gialla

Al momento sono 7 le regioni in zona gialla, ma sono destinate ad aumentare già da lunedì 3 gennaio. A forte rischio Lombardia e Lazio. 

LOMBARDIA -  Record di nuovi positivi in Regione Lombardia, che per la prima volta da inizio pandemia ha superato i 30mila contagiati, toccando addirittura quota 32.696. E' schizzato al 15,5% anche il tasso di positività, che solo una settimana fa era al 4%.  Secondo i dati Agenas, la regione è al 13% di occupazione delle terapie intensive e al 16% delle aree mediche. Numeri che rischiano di traghettare la Regione verso la zona gialla, nonostante la sostanziale tenuta degli ospedali (133 nuovi ricoveri e addirittura due posti occupati in meno in terapia intensiva) e il fatto che nelle strutture sanitarie regionali, nelle prossime ore, saranno allestiti altri 78 posti letto dedicati all'emergenza Covid, portando il totale delle terapie intensive a disposizione a quota 263. Ma se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, è prevista la possibilità di attivare 45 nuovi posti letto nella struttura temporanea in Fiera Milano City. Regione Lombardia ha inoltre annunciato l'attivazione di 800 nuovi posti letto in sub acuta e degenza base legati al Covid, oltre alla riattivazione dei cosiddetti Covid hotel.  "La possibilità di passare in zona gialla c'è, bisogna vedere i numeri che saranno raccolti giovedì. In questo momento, senza un miglioramento" dei dati, "è molto probabile che si passi in zona gialla", ha detto ieri il presidente lombardo, Attilio Fontana.

LAZIO - Nuovo record di casi positivi nel Lazio che ieri ha superato la soglia dei 5 mila e la regione rischia il passaggio alla zona gialla. "Su 28.252 tamponi molecolari e 60.273 tamponi antigenici per un totale di 88.525 tamponi, oggi nel Lazio si registrano 5.248 nuovi casi positivi (+960), sono 10 i decessi (-9), 1.070 i ricoverati (+45), 147 le terapie intensive (+12) e +1.188 i guariti" ha spiegato l'assessore regionale alla sanità, Alessio D'Amato. "Il rapporto tra positivi e tamponi è al 5,9%, mentre i casi a Roma sono 2.381". Il valore rt torna sopra a 1, "1.08" ha spiegato l'assessore con una incidenza pari a 374 per 100.000 abitanti. I tassi di occupazione in area medica e in terapia intensiva solo lievemente superiori rispettivamente al 15% e al 10% dunque possibile un cambio di colore dalla prima settimana di gennaio, ha avvertito D'Amato.  Secondo i dati Agenas, il Lazio è al 14% terapia intensiva e al 16% area medica

Regioni in bilico tra zona bianca e gialla

In bilico tra zona bianca e zona gialla quattro regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia e Umbria.

PIEMONTE - L'avanzata del Covid non si arresta anche in Piemonte e comincia a fare paura. Sono stati 9.671 i positivi registrati nelle ultime 24 ore, nuovo record dall'inizio della pandemia dopo quello realizzato martedì. Secondo i dati Agenas, la regione è al 15% di occupazione delle terapie intensive e al 19% delle aree mediche. Numeri da zona gialla, scampata di un soffio la scorsa settimana. 

EMILIA ROMAGNA -  Volano i contagi di coronavirus in Emilia-Romagna, con record di nuovi casi e tamponi registrati da inizio pandemia, mentre al momento l'accoglienza ospedaliera regge, coi prossimi giorni che saranno determinanti per capire se i ricoveri oltrepasseranno le soglie di guardia e quindi se la regione dovrà inasprire le misure anti-Covid passando in fascia gialla. In 24 ore i contagi registrati sono stati 4.134, complice l'altrettanto numero record di tamponi, oltre 53.300. Un dato, ha rimarcato l'assessore alla Salute Raffaele Donini, che "segna il record assoluto da inizio pandemia e, stando alle proiezioni, il trend pare in costante aumento, come avviene nella quasi totalità delle regioni italiane". La situazione dei ricoveri al momento è abbastanza stabile nelle terapie intensive dove ci sono 113 pazienti con Covid-19 (uno in più da ieri), mentre negli altri reparti ci sono 1.305 degenti, 19 in più da ieri. Le percentuali di occupazione, ha precisato Donini, sono del 14,49% nei reparti ordinari Covid e del 12,7% nelle terapie intensive. In queste ultime il 75% dei ricoverati non ha il vaccino. Le soglie critiche per i reparti, vera chiave di volta per decretare l'inasprimento delle misure anti-Covid, non sono ancora state superate. Ma il passaggio in zona gialla incombe.

SICILIA - Boom di contagi anche in Sicilia:  3.729 i nuovi casi, a fronte di 55.631 tamponi. Sei i morti. Crescono anche i ricoveri ordinari (+19), mentre nelle terapie intensive si registra un solo ingresso in più.  L'aumento dei contagi sembra rendere inevitabile il passaggio dell'Isola alla zona gialla. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, non si fa illusioni: "Potremmo esserlo in qualunque momento, i parametri sono ai limiti". Ma poi dà atto ai siciliani di avere rispettato le norme di sicurezza e sottolinea che "aumentano le prime dosi di vaccino: c'è un opera di conversione da parte di chi sembrava irriducibile. Il governatore lancia anche un appello ai siciliani, affinché evitino che a Capodanno si faccia l'errore del 2020 che poi ci ha costretti a restare in zona rossa per oltre un mese. Serve prudenza, mai come in questo caso". Secondo i dati Agenas, la Sicilia si trova al 10% di occupazione delle terapie intensive e al 19% per le aree mediche.

Intanto, in Sicilia altri tre Comuni entrano in zona arancione. Si tratta di Caronia e Santa Lucia del Mela, nel Messinese, e il Comune di Ribera, nell'Agrigentino. Il provvedimento, firmato ieri sera dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, entrerà in vigore domani, venerdì 31 dicembre, sino a mercoledì 12 gennaio (compreso). La stessa ordinanza ha disposto la proroga della zona arancione sino a mercoledì 5 gennaio (compreso) per i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Gualtieri Sicaminò, nel Messinese. Le misure restrittive antiCovid sono attualmente in vigore anche in altri otto Comuni: fino al 5 gennaio a Gravina di Catania, Marianopoli (Caltanissetta), Terme Vigliatore e Scaletta Zanclea (Messina) e fino a domani, 31 dicembre, a Butera (Caltanissetta), Fiumedinisi, Milazzo e San Filippo del Mela (Messina).

UMBRIA - Rimane in bilico l’Umbria che, secondo i dati Agenas, si trova al 9% di occupazione delle terapie intensive e al 16% per le aree mediche. Martedì si è raggiunto "il valore più alto" registrato nel corso di tutta la pandemia da Sars-Cov-2, 1.208 casi, l'incidenza settimanale per 100.000 abitanti. Sul fronte dei ricoveri, l'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ha intanto rilevato che in Umbria i vaccinati per il Covid "finiscono in ospedale, circa otto volte in meno" rispetto a chi non ha ricevuto alcuna dose.  Intanto la regione ieri ha registrato ancora un picco di nuovi positivi al Covid nell'ultimo giorno, 3.171. 

Regioni a rischio zona arancione

Non solo zona gialla. Alcune regioni rischiano di passare in zona arancione. Al momento c'è forte preoccupazione per la Liguria  le Marche. Attenzione anche a Calabria e Provincia di Trento.

LIGURIA -  Per la Liguria la zona arancione dalla prossima settimana "è possibile, ma di scontato non c'è assolutamente nulla, e ricordo che comunque non cambia assolutamente nulla rispetto alla zona gialla". Lo ha detto Giovanni Toti, presidente della Regione . "Le normative in vigore puntano tutto sulla vaccinazione e non sulle chiusure e quindi che la Liguria sia bianca, gialla o arancione non cambia nulla per il cittadino", ha rimarcato Toti.  Secondo i dati Agenas, la Liguria si trova al 19% di occupazione delle terapie intensive e al 29% per le aree mediche.

MARCHE - "Di questo passo vedo inevitabile il rischio della zona arancione". E' quanto ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, dopo il nuovo record di casi in 24 ore: 1.707 con l'incidenza che sale a 423,80 casi su 100mila abitanti (ieri era 365,79). In realtà gli ospedali reggono anche se si assiste ad un aumento lento ma progressivo di ricoverati: sono arrivati a 261 nell'ultima giornata, 7 in più rispetto a ieri, secondo i dati della Regione. I pazienti in terapia intensiva sono 43 (+1), quelli in semi intensiva 54 (+9), quelli in reparti non intensivi 164 (-3). Al netto di 16 dimessi, l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva è al 17%, in area medica al 22%. Ma, appunto, aumentando "di 6-7 numeri giornalieri l'area medica e di 1-2 unità la terapia intensiva", anche se "i numeri non sono tantissimi», rispetto a quello dei positivi, «il cumulo delle quotidianità porta a raggiungere le percentuali previste dal decreto", ha rilevato il governatore, che qualche settimana fa aveva detto che il Green pass "poteva essere un incentivo alla vaccinazione, ma non sarebbe servito per fermare il contagio".

CALABRIA - Da tenere sotto controllo anche la Calabria:  13% terapia intensiva, 28% area medica

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO -  Occhi puntati anche sulla Provincia autonoma di Trento: 26% terapia intensiva, 18% area medica.

Quando si passa in zona gialla

Tre sono i parametri che determinano il colore della regione: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). Perché scatti la zona gialla devono essere contemporanemanete superate tre soglie limite: 50 casi per 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza: soglia superata in tutte le regioni; 15% di posti letto occupati in area medica e il 10% di posti letto occupati in terapia intensiva. 

Quando si passa in zona arancione

Per passare da giallo ad arancione devono essere superate tutte e tre le seguenti soglie: l'incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti; la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20%; il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.

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