Terza dose vaccino Covid, si allarga la campagna: ecco a chi tocca e quando

L'ipotesi rilanciata dal sottosegretario Costa: "Bisogna estendere la platea". Il ministro Speranza: "Faremo valutazioni". Intanto prime dosi dimezzate in una settimana

Somministrazioni della terza dose di vaccino anti-Covid

Somministrazioni della terza dose di vaccino anti-Covid

Roma - Svanito l'effetto Green pass, in Italia la somministrazione delle prime dosi di vaccino anti-Covid sta procedendo a rilento (nell'ultima settimana sono addirittura dimezzate). Così la campagna si concentra sui booster, cioè sull'inoculazione delle terze dosi. Una volta completata l'immunizzazione dei soggetti a rischio e degli over 60, entro l'anno le somministrazioni saranno estese anche ai cinquantenni, come ha confermato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. "È ragionevole pensare - ha detto - che già entro l'anno ci sia un'estensione della platea e io penso ai 50enni". Sul tema è intervenuto anche il ministro Roberto Speranza: "Valuteremo insieme alla comunità scientifica. Oggi noi raccomandiamo la terza dose a tutte le persone over 60 e che hanno superato 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. La consigliamo anche ai fragili di ogni età. Poi con l'evoluzione della situazione decideremo quando e come eventualmente estendere la terza dose". Al momento, comunque, i booster "stanno aumentando rapidamente", ha aggiunto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

Aumentano positivi e ricoverati

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Ciò che è certo, al momento, è che al termine della terza dose, ai vaccinati sarà consegnato un Green pass che avrà validità di 12 mesi, così come avviene già oggi al termine del ciclo vaccinale. Quello che comincia a preoccupare, però, è il lento incremento delle nuove vaccinazioni, con il contestuale aumento di positivi e ricoverati. Cosa che rischia di ostacolare la corsa verso il raggiungimento del 90% dei vaccinati, così come auspicato più volte dal commissario straordinario Francesco Figliuolo. Nell'ultima settimana, come rivela il nuovo report del governo, sono state fatte poco più di 184mila prime dosi, circa 26mila al giorno. Un dato dimezzato rispetto alla settimana precedente. Sintomo che la campagna si trova in una fase di stallo, dove le uniche categorie che registrano aumenti più significativi sono quelle degli under 40.

Appello alla prudenza

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Dal 22 al 29 ottobre sono state somministrate 1,1 milioni di dosi, compresi richiami e dosi addizionali. Nel giorno del balzo in avanti dell'Rt (da 0,86 a 0,96) e con le previsioni del raggiungimento di quota 1,14 nella prossima settimana, è stato lo stesso Speranza a rilanciare un appello alla cautela. "I numeri della pandemia in Italia sono in crescita - ha spiegato a margine del G20 della Salute a Roma -, anche se la situazione è migliore rispetto ad altri Paesi europei. È necessaria cautela e prudenza, e mantenere misure di precauzione quali l'uso delle mascherine". "Il peggio che ci può capitare è una situazione simile a quella dell'Inghilterra - le parole di Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all'Università di Padova -: ma se continuiamo ad avere le stesse regole di comportamento, non succederà".

Proteste, focolai e zone gialle

Parole che stridono con quanto sta accadendo a Trieste, dove le manifestazioni anti-Green pass dei giorni scorsi si stanno ripercuotendo sul sistema sanitario. "Il rischio zona gialla è alle porte - ha avvertito il prefetto Valerio Valenti - e sarà questo il vero limite alla libertà di espressione. Se si continua così, allora le manifestazioni si dovranno organizzare in altro modo". E le prime restrizioni sono arrivate invece in Sicilia: i Comuni di Castel di Iudica, nel Catanese, e Lercara Friddi, in provincia di Palermo, saranno in zona arancione da domenica fino all'11 novembre.