Roma, incendio alla discarica di Malagrotta. Allarme diossina. Ipotesi asili e nidi chiusi

I cittadini hanno lanciato l'allarme inquinamento. Il sindaco Gualtieri: "Siamo al lavoro per gestire l'emergenza"

Incendio in corso nel capannone che ospita il gassificatore dei rifiuti a Malagrotta.

Incendio in corso nel capannone che ospita il gassificatore dei rifiuti a Malagrotta.

Fiamme nell'ex ormai discarica di Roma di Malagrotta. Un vasto incendio ha interessato anche una vasca di stoccaggio combustile solido, uno degli impianti dove vengano trattati i rifiuti della Capitale.

Secondo i vigili del fuoco, presenti con otto squadre per domare le fiamme, l'incendio si è esteso anche ad almeno un paio di capannoni dove sono stoccati carta e plastica e un impianto di compostaggio.

Una densa colonna di fumo si è alzata verso il cielo, visibile da chilometri di distanza e nell'area circostante all'impianto si è diffuso un forte odore di bruciato.

A dare l'allarme sono stati gli operatori dell'impianto. Il comitato dei cittadini della Valle Galeria ha lanciato il pericolo diossina: "Oltre al rischio diossina liberata nell'aria - denunciano su Facebook - ci sono i depositi di gas e benzina adiacenti che sono stati allertati. All'interno del capannone sono stoccati rifiuti. I vigili del fuoco dicono di chiudere le finestre o allontanarsi per chi è a circa un km".

Le cause dell'incendio, che ha interessato anche il gassificatore da anni inattivo, sono ancora da accertare: una volta domate le fiamme i rilievi dei vigili contribuiranno a chiarire l'origine ed escludere un eventuale dolo. Da chiarire anche eventuali ricadute sul ciclo dei rifiuti della capitale già messo a dura prova da una cronica carenza di impianti. Anche se la discarica di  Malagrotta non serve più Roma, fu chiusa dal sindaco Ignazio Marino, gli impianti presenti, di proprietà della società E.Giovi, servono la capitale trattando fino a oltre 1200 tonnellate di rifiuti al giorno, 8.100 alla settimana. Numeri fondamentali per il già fragile ciclo dei rifiuti di Roma che ha spinto il sindaco Roberto Gualtieri a decidere per la realizzazione di un termovalorizzatore per rendere la capitale autonoma ed efficiente.

L'incendio di vaste proporzioni divampato oggi a Malagrotta per cause ancora da accertare dalle autorità, sta purtroppo interessando anche il Tmb2 che tratta 900 tonnellate al giorno di rifiuti. Lo fa sapere il Campidoglio in una nota. L'assessora all'Ambiente Sabrina Alfonsi è sul posto, anche per verificare di persona l'impatto dell'incidente sul territorio. A tal fine è già stata attivata l'assistenza dell'Arpa per analizzare gli effetti sulla qualità dell'aria. "L'incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno signficativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate - ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall'impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi. Già domani mattina si riunirà la cabina di regia con Ama e gli operatori che hanno contratti in essere diretti e indiretti con l'azienda di Roma. Metteremo tutto il nostro impegno per affrontare questa grave emergenza. Ringrazio le squadre dei Vigili del Fuoco, le forze dell'ordine, la polizia locale e i volontari della protezione civile per il loro prezioso lavoro".

"Si raccomanda - fa sapere Palazzo Senatorio - a titolo precauzionale, alla popolazione presente nel raggio di un chilometro dalla zona dell'incendio di: non sostare nei pressi dell'area interessata dall'incendio; mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti; non utilizzare al momento i condizionatori d'aria; in caso di emergenza contattare il Numero Unico Emergenze 112 o la Sala Operativa h24 della Protezione Civile di Roma Capitale al numero verde 800 854 854 o al numero 06 67109200".

Dopo l'incendio, ancora in corso, negli impianti di Malagrotta a Roma, il Comune e i municipi starebbero andando nella direzione di emanare un'ordinanza per la chiusura di scuole di infanzia e nidi, con un raggio di chilometri ancora da definire. Inoltre dovrebbero anche essere rese note prescrizioni per il raccolto e il consumo delle colture.