Ristoranti aperti la sera: la strana alleanza Salvini-Bonaccini

Il leader della Lega e il presidente dell'Emilia Romagna, Pd, chiedono al Governo di valutare riaperture nelle zone meno a rischio

La manifestazione Io Apro

La manifestazione Io Apro

Milano, 23 febbraio 2021 - La strana alleanza Salvini-Bonaccini si consuma al tavolo di un ristorante (chiuso a cena). Questa mattina, infatti, il leader della Lega, che da tempo cavalca questo tema, ha incontrato una delegazione di 'Io apro', movimento di ristoratori che oggi ha manifestato a Roma. A Umberto Carriera e Antonio Alfieri, a colloquio nel suo ufficio al Senato, ha garantito massimo impegno per una riapertura dei ristoranti anche a cena, con le stesse attenzioni previste per pranzo, e ristori chiari e in tempi certi. Una proposta che ha trovato sponda nel presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, Pd, che intervenendo a 'L'aria che tira' su La7 ha definito la propsta di Salvini "ragionevole". Specificando che questo potrebbe valere "laddove nel territorio non si hanno troppi rischi di contagio". Cioè "dove le cose vanno in maniera migliore si può ragionare, con controlli più serrati, dove ci sono meno rischi", con l'obiettivo "di dare ossigeno a qualche attività". 

Bonaccini ha citato anche la proposta del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini per riaprire dove possibile cinema e teatri e aggiunge piscine e palestre, magari "a livello individuale, non con le aggregazioni". "Al Governo chiediamo ristori superiori e che arrivino subito", aggiunge Bonaccini. Da un parte "bisogna contrastare il contagio, altrimenti aumentano i ricoveri e poi come sempre rischiano di aumentare anche i decessi e noi non lo vogliamo ma dall'altra dove le cose vanno meglio si può pensare di introdurre qualche elemento di flessibilità per alcune catgorie".

Un discorso che non è piaciuto a Pietro Bussolati, responsabile imprese e professioni del Pd, che su Twitter scrive: "Ma la voglia di Salvini di riaprire tutto non è in contraddizione con le notizie che arrivano da Brescia, dalla bergamasca e dal cremonese? I ristoratori vanno sostenuti ma non resi complici dell'aumento dei contagi".

Lo stesso Salvini oggi ha incontrato il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi. "Se c'è un problema a Brescia intervieni in provincia di Brescia, non fai un lockdown nazionale da Bolzano a Catania. Chiusure mirate, a differenza di quello che accadeva qualche mese dove si apriva o chiudeva tutto. E poi un ritorno alla vita". Così il leader della Lega sintetizza il colloquio: "Queste considerazioni sono condivise da Draghi, non è vero che il governo è rigorista. Penso che ci sia voglia di cambiamento. Anche da questo punto di vista. Attenzione, cautela, se ci sono le terapie occupate non si scherza con la salute della gente. Ma alcune norme di buon senso mi sembrano palesi. Se non c'è rischio a pranzo, non c'è rischio a cena.".