Pallottola indirizzata ad Antonio Conte: scatta la sorveglianza

Minacce e lettera con proiettile per l'allenatore dell'Inter

Antonio Conte

Antonio Conte

Milano, 16 novembre 2019 - I primi accertamenti investigativi avrebbero escluso al momento profili di pericolosità elevata e ipotizzato che dietro le minacce ci possa essere la mano di un mitomane attratto dalla notorietà del personaggio pubblico. La lettera anonima con proiettile incorporato non è stata comunque sottovalutata e ha fatto immediatamente scattare l’allerta attorno all’allenatore dell’Inter Antonio Conte Appena ricevuta la missiva minatoria, stando alle informazioni a disposizione, il tecnico salentino ha subito avvisato dell’accaduto i vertici della società di proprietà del gruppo Suning e poi si è recato dalle forze dell’ordine per sporgere denuncia contro ignoti. Il piano di sicurezza predisposto nelle scorse ore è per ora limitato a una forma relativamente blanda di tutela, vale a dire la cosiddetta «vigilanza generica radiocollegata»: in sostanza, le pattuglie di pronto intervento di Questura e Comando provinciale dell’Arma, cioè poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e carabinieri del Nucleo Radiomobile, passeranno con frequenza sia sotto l’abitazione del mister cinquantenne, in zona Fiera, sia sotto il quartier generale della Beneamata, in viale della Liberazione, per accertarsi che nei pressi dei luoghi «sensibili» non ci siano malitenzionati pronti a entrare in azione.

Una sorveglianza «dedicata» quanto discreta che non era stata prevista, ad esempio, quando ignoti posizionarono sotto casa dell’ex centravanti nerazzurro Mauro Icardi uno striscione con la scritta «Ora basta, Milano è piccola», con tanto di «O» disegnate come un bersaglio da centrare: in quel caso, infatti, furono disposti solo passaggi degli uomini della Digos o della volante del commissariato di zona e della gazzella della caserma competente per territorio, e non un monitoraggio costante e programmato turno per turno. Tradotto: le minacce a Conte, seppur verosimilmente arrivate da uno squilibrato, sono state considerate più gravi rispetto all’episodio che aveva coinvolto il primo settembre il bomber argentino, anche perché in quest’occasione è comparsa pure una pallottola. Secondo quanto risulta al Giorno, gli approfondimenti preliminari avrebbero evidenziato che le minacce non sono riconducibili né ad ambienti legati alla criminalità né alla galassia del mondo ultras (sia di marca nerazzurra che di altre squadre).

La pista privilegiata porta al raid estemporaneo di una persona squilibrata, che avrebbe preso di mira Conte per la sua esposizione mediatica, decisamente aumentata nell’ultimo periodo dal ritorno in grande stile nella Serie A italiana (dopo l’esperienza biennale oltre Manica alla guida del Chelsea nella Premier League inglese) e dall’ottimo inizio di campionato con l’Inter, seconda in classifica a un punto dalla capolista Juventus. Le indagini sono ancora in corso, nel tentativo di riuscire ad arrivare in tempi brevi all’identificazione dell’autore delle minacce: il materiale consegnato dall’allenatore sarà passato al setaccio con estrema attenzione e sottoposto a ogni tipo di investigazione scientifica per trovare una traccia utile all’inchiesta.