Sull’Adda chiude un altro ponte, l'unica alternativa resta l'autostrada

Dopo Paderno, stop anche a Trezzo: manutenzione in vista per i giunti ormai erosi

TREZZO-05-44825806_WEB

TREZZO-05-44825806_WEB

Trezzo sull'Adda (Milano), 14 dicembre 2018 - Viaggiare fra Bergamo e Milano è già un problema. Con l’anno nuovo potrebbe trasformarsi in un autentico caos. Chiuso il ponte di Paderno d’Adda, per il pericolo di crollo, limitazioni pesanti per quello fra Brivio e Cisano, già intasato dai camion che non potrebbero passare, ora si profila lo stop per lavori a quello fra Trezzo e Capriate, nel Milanese. Giunti erosi e stop totale al traffico in vista per qualche settimana. A rendere possibili i collegamenti oltre il fiume, fra Lecco, Monza, Milano e Bergamo, resterà in pratica solo il viadotto dell’autostrada. Quella decisa dalla Città Metropolitana di Milano è una manutenzione programmata, ma non rinviabile. I cantieri diventeranno operativi quando la temperatura sarà stabilmente sotto i 5 gradi, per ragioni legate alla dilatazione dei materiali. Dieci anni fa, quando si fece un intervento simile, i lavori durarono tre mesi, tempo che fu utilizzato anche per compiere test sulla struttura. «L’unica alternativa possibile è l’autostrada», conferma il sindaco Danilo Villa. I giunti da cambiare sono almeno quattro, su una struttura già sottoposta a uno stress maggiore da quando gli altri ponti sono stati limitati o chiusi al traffico.

Intanto a Paderno d’Adda si discute su come lavorare per salvare il viadotto del 1889. I tecnici di Rete ferroviaria italiana hanno incontrato gli esperti della Soprintendenza. Nell’intervento, per preservare un progetto storico, bisogna tenere conto del rispetto dell’originalità di una struttura che è stata anche candidata a diventare patrimonio dell’Unesco. A partire dagli oltre 100mila chiodi ribattuti a caldo che saranno sostituiti rispettando la forma di quelli originali, ma con bulloni più moderni. Per facilitare l’intervento sul passaggio chiuso da oltre due mesi, e alleggerirne il carico, è stato anche rimosso l’asfalto che copriva la parte superiore. In attesa di un cantiere strutturale che ancora non è partito. Intanto a Brivio, dove un altro viadotto secolare soffre di eccesso di traffico e di magagne strutturali, l’allarme cresce. Oggi il divieto ai mezzi sopra le 56 tonnellate e la distanza minima fra i tir di 50 metri non vengono rispettati. E i comitati di residenti chiedono nuove limitazioni fino a 3,5 tonnellate di peso per ciascun mezzo in transito. Se così fosse, per passare sull’Adda resterebbe soltanto l’autostrada.