Plastica monouso, vendita vietata da domani 14 gennaio: ecco quali prodotti spariranno

Da piatti e cannucce ai cotton fioc, tantissimi gli articoli che non si troveranno più sugli scaffali. Multe fino a 25mila euro per chi li venderà

I voli aerei di solito producono grosse quantità di rifiuti di plastica

I voli aerei di solito producono grosse quantità di rifiuti di plastica

Addio a bastoncini cotonati (cotton fioc), posate, piatti, cannucce e a tantissimi altri prodotti in plastica monouso. Da domani, venerdì 14 gennaio, entra ufficialmente in vigore anche in Italia la direttiva europea SUP che punta alla riduzione della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile. Un ulteriore passo avanti in chiave green per l'Italia, da tempo all'avanguardia nella lotta alla plastica monouso e nel contrastare il marine litter con norme nazionali, come il divieto dei sacchetti di plastica e dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili e il divieto all'uso di microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo, riprese poi dalla direttiva europea.

I prodotti vietati

Le novità principali riguarderanno il divieto di vendere numerosi articoli in plastica anche "oxo-degradabile" (ovvero le materie plastiche contenenti additivi che attraverso l'ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti). Banditi dagli scaffali di negozi e supermercati anche cotton fioc, agitatori per bevande, aste da attaccare a sostegno dei palloncini, alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso, contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi.

La deroga 

Le scorte dei prodotti potranno essere smaltite dai venditori purché possano comprovarne l'effettiva immissione sul mercato in data antecedente al 14 gennaio 2022.

Multe fino a 25mila euro

Per chi immetterà sul mercato o venderà prodotti non conformi sono previste multe che andranno da 2.500 a 25.000 euro.

L'escamotage degli oggetti riutilizzabili (a tempo)

"Nella lotta alla plastica monouso non bisogna abbassare la guardia - osserva il presidente di Legambiente Stefano Ciafani - , anzi l'impegno per ridurla da qui ai prossimi anni, promuovendo sempre di più il riutilizzabile, dovrà continuare con più forza e determinazione di prima anche perché con la pandemia, purtroppo, sono tornati prepotentemente gli oggetti di plastica usa e getta. Inoltre, in queste ultime settimane, - denuncia Ciafani - stanno comparendo prodotti in plastica molto simili a quelli monouso ma riutilizzabili per un numero limitato di volte, come indicato nelle confezioni. Un modo, a nostro avviso, per aggirare il bando e che porta ad un incremento dell'utilizzo di plastica piuttosto che ad una sua diminuzione.

Tre azioni contro l'usa e getta 

Per combattere lo strapotere dell'usa e getta in plastica, secondo Legambiente, occorre puntare su tre azioni: favorire una drastica e concreta riduzione, attraverso un'applicazione efficace della direttiva; sensibilizzare le persone ad adottare comportamenti e stili di vita più sostenibili ricordando che la dispersione di plastica nell'ambiente può causare seri danni anche alla biodiversità. Infine, è fondamentale promuovere una filiera industriale che punti sempre più sulla chimica verde e sui materiali compostabili, laddove non è possibile escludere i prodotti monouso, come prevede il decreto di recepimento della direttiva in Italia, come è già avvenuto in alcune parti d'Italia dove sono state riconvertite le produzioni, rivitalizzando anche siti industriali dismessi.