Piano pandemico, Speranza poteva non sapere? Pm: non posso escluderlo

Nell'inchiesta della Procura di Bergamo il report affossato e le chat di Guerra al capo di gabinetto del ministro. Intanto è battaglia sulla mozione di sfiducia

Maria Cristina Rota, procuratrice aggiunta a Bergamo

Maria Cristina Rota, procuratrice aggiunta a Bergamo

Roma, 21 aprile 2021 - Sul ruolo del ministro della Salute Roberto Speranza nella vicenda sul piano pandemico mai rinnovato (e sulle sue conseguenze, forse nefaste alla prima ondata Covid) e sul rapporto che denunciava la vicenda e fatto restare "nei cassetti" si addensano le nubi dell'inchiesta della Procura di Bergamo che si affiancano al macigno della mozione di sfiducia di Fratelli d'Italia. Il delicato passaggio - poteva il ministro non essere informato dal suo capo di gabinetto della volontà di affossare il rapporto Zambon? - interviene la procuratrice aggiunta di Bergamo Maria Cristina Rota su Radio 24. "Non sono in grado di rispondere se sapesse o non sapesse, noi abbiamo sentito il ministro in due occasioni, ma in quel momento non eravamo in possesso delle chat ricavate dall'analisi dei cellulari". 

I dubbi

Rota, che indaga sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo (quando la Val Seriana fu travolta dall'epidemia pagando un tragico tributo in termini di vittime), si riferisce alle chat emerse tra Ranieri Guerra, direttore vicario Oms, Silvio Brusaferro, allora al vertice dell'Iss, e il capo di gabinetto del ministero della Salute sull'opportunità di affossare il report Zambon. "Io non so cosa succede all'interno del ministero - risponde la procuratrice Rota a 'Radio 24' - ma immagino che sia dovere del capo di gabinetto e dei collaboratori di riferire al ministro, ma non posso escludere che qualche omessa comunicazione ci sia stata". Guerra è indagato per false dichiarazioni rilasciate ai pm.

La mozione

Intanto tiene banco in Parlamento la questione della sfiducia al ministro, finito sul banco degli imputati per Fratelli d'Italia (ma in realtà anche per la Lega al Governo) per l'eccessiva, secondo i critici, prudenza nel decidere chiusure e aperture. "Non è accettabile che un ministro della Repubblica venga in Aula parlando di fallimento totale, per questo abbiamo presentato una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Speranza. Troppe scelte sbagliate le cui conseguenze sono state gravissime con le imprese stremate a causa di chiusure insensate e continue", dice il capogruppo di FdI in commissione trasporti a Montecitorio, Marco Silvestroni. Per la "difesa" parla invece Arturo Scotto, coordinatore politico di Articolo Uno: "La mozione di sfiducia a Roberto Speranza presentata da Fratelli d'Italia ha un solo scopo: piantare una bandierina nel campo della destra. La guerra è tutta in mezzo a loro. Della lotta al Covid 19 invece non gliene importa un fico secco. Una danza macabra sulla pelle delle persone".