Malati cronici in Lombardia, il Pd va all’attacco. "Le adesioni dei medici al 36%"

Per i consiglieri Valmaggi e Borghetti la riforma è un fallimento

Il tasso di invecchiamento della popolazione impone nuove strategie

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Milano, 3 agosto 2017 - Guerra di  cifre sul progetto di gestione della cronicità. E i consiglieri del Pd Sara Valmaggi e Carlo Borghetti contestano i dati della Regione Lombardia sull’adesione dei medici di famiglia al bando per diventare gestori della cronicità, come previsto dalla recente riforma voluta dalla giunta Maroni.

«In Lombardia  i medici di medicina generale, come tecnicamente si chiamano - spiegano - secondo i dati ufficiali presenti sui portali delle otto Ats lombarde sono 6.630, e non 5.364 come detto dalla Regione in una nota ufficiale dell’assessore alla sanità Giulio Gallera. Ne discende che i 2.392 medici che hanno aderito entro lunedì 31 luglio, alla scadenza del bando, non sono il 45% ma il 36%. La prova che anche la Regione ritenga fallimentare l’adesione è che la scadenza del bando è stata posticipata di due mesi». Insomma per i consiglieri i dati «certificano che la riforma di Gallera è un fallimento e lo è ancora di più in realtà come Milano, dove è più alta la presenza di anziani soli e minore l’adesione dei medici».

Secondo i consiglieri «finché la Regione non metterà a disposizione degli spazi fisici dove i medici possano lavorare in aggregazione e dove i cittadini possano trovare, vicino a casa, chi si prenda cura di loro, il problema della presa in carico dei pazienti cronici non sarà risolto». L’assessore Gallera replica: «Noi non giochiamo su temi delicati...il dato che non torna a Valmaggi e Borghetti ha una spiegazione assolutamente priva di mala fede: semplicemente dal totale di 6264 medici di medicina generale presenti sul territorio lombardo (non 6.630 come dicono), non sono stati contemplati i 900 che avendo compiuto i 65 anni presumibilmente andranno in pensione nel giro di 1 o 2 anni».