Covid: Lombardia verso la promozione in zona arancione. Ecco cosa cambia e quando

Il passaggio si decide il 27 novembre. Ecco le prossime tappe dell'emergenza Covid

Emergenza Covid: le prossime tappe

Emergenza Covid: le prossime tappe

Milano, 23 novembre 2020 - La Lombardia si prepara ad essere promossa dalla zona rossa (quella a rischio Covid più elevato) a zona arancione (fascia di rischio intermedio).  Formalmente la zona rossa per la regione più colpita (insieme a Piemonte, Val D’Aosta e Calabria) è stata rinnovata fino al 3 dicembre, ma in realtà è possibile che possa arrivare già il 27 novembre l'allentamemento delle misure. E a livello nazionale? Fatto salvo le ’promozioni’ verso restrizioni minori (con la Lombardia in zona arancione dovrebbe passare anche il Piemonte), però, l’intenzione del Governo sarebbe di mantenere tutto chiuso fino al 3 dicembre. Intanto si cerca la quadra attorno al nuovo Dpcm che deciderà, gioco forza,  la gestione del Natale 2020. Le date clou si avvicinano e pare ormai chiara la strategia. Per le feste di Natale è probabile che si vada infatti verso due Dpcm – o verso un Dpcm a due stadi – il primo valido dal 3 al 23  dicembre il secondo dal 23 dicembre al 6-15 gennaio.

Ecco la situazione attuale della mappa 

Il ministero della Salute ha emanato una serie di ordinanze che hanno inserito le regioni un'area di rischio. La classifica viene elaborata incrociando 21 indicatori (dal numero di contagi ai posti letto in terapia intensiva liberi, passando per indice Rt).

Gialla (rischio moderato): Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto. Arancione (rischio sostenuto): Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria. Rossa (rischio alto): Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d'Aosta.

Zone d'Italia: tutti i cambiamenti in arrivo

Tra 5 giorni la geografia dell'emergenza Covid è però destinata a cambiare. I dati elaborati dall'Istituto superiore di sanità ridefiniranno, come ogni settimana, la mappa dell'Italia a seconda del rischio Coronavirus. Se Lombardia e Piemonte (un totale di 15 milioni di abitanti) vedono avvicinarsi un allentamento delle misure, un percorso inverso potrebbe attendere Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Basilicata. Queste regioni potrebbero infatti finire anche prima di venerdì 27 novembre in zona rossa. Una promozione in zona gialla potrebbe invece arrivare per Emilia-Romagna e Marche. 

Indice di contagio Covid: cos'è l'Rt e perché è così importante

Covid in Lombardia: i numeri del contagio

In attesa che la Lombardia 'si colori' di arancione, la curva epidemiologica del Coronavirus sembra si stia stabilizzando. Ieri, nella regione più colpita dalla diffusione del virus i nuovi contagi erano 5.094  (di cui 477 ‘debolmente positivi’ e 57 a seguito di test sierologico) a fronte di 29.800 tamponi. Sabato erano 8.853 a fronte di 44.294. Il rapporto positivi/tamponi è sceso al 17%, sabato era al 19,9%. Le persone ricoverate in terapia intensiva ieri erano 13 in più rispetto a sabato: in totale i reparti di rianimazione stanno curando 949 casi. I posti letto occupati dai pazienti meno gravi sono aumentati di 77 unità per un totale di 8.391 ricoveri nei reparti ordinari. Cresce in maniera considerevole il numero dei guariti/dimessi: +3.208 per un totale di 186.680. Ancora alto il dato dei decessi: in 24 ore si contano altre 165 vittime, con il tragico conto arrivato a quota 20.524. 

Ecco cosa cambia con la zona arancione

 

Spostamenti

Sarà ugualmente vietato uscire dal proprio Comune, se non per motivi di lavoro, istruzione, salute o necessità, ma all’interno del suo territorio sarà possibile muoversi liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dopo il limite del coprifuoco, è possibile uscire di casa soltanto per esigenze specifiche e muniti di autocertificazione. È consigliato il lavoro a distanza, quando possibile. Si raccomanda fortemente di non invitare a casa propria persone non conviventi.

Negozi e bar

In ambito commerciale, tutte le attività poranno riaprire nei giorni infrasettimanali senza limitazioni, mantenendo il consueto rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro, gli ingressi scaglionati e una frequante sanificazione del locale e degli spazi espositivi. Restanno invece chiusi nei giorni festivi e prefestivi i negozi all’interno dei centri commerciali, a esclusione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole. Non cambiano le regole per bar e ristoranti, ai quali resta consentito soltanto l’asporto e la consegna a domicilio.

Palestre, piscine e sport

Restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, a eccezione delle attività di riabilitazione e degli allenamenti degli atleti. È possibile allenarsi o svolgere attività fisica all’aperto individualmente. E' consentito frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti.

Musei ed eventi

Confermata la chiusura dei musei e il divieto di organizzare eventi aperti al pubblico.

Scuola

Sul fronte scolastico, gli studenti di seconda e terza media possono tornare a seguire le lezioni in classe, salvo diversa indicazione dei governatori, mentre gli studenti delle scuole superiori proseguiranno con la didattica a distanza. Nelle università, le uniche attività che possono essere svolte in presenza sono quelle relative al primo anno dei corsi di studio e dei laboratori.