
Massimo Gramellini
Milano, 17 aprile 2016 - Il 21 aprile 1956 usciva in edicola il primo numero del «Giorno». Ieri, alla vigilia della settimana che celebra i 60 anni della testata, la trasmissione televisiva «Che tempo che fa» in onda su Raitre ha aperto con un omaggio al nostro giornale. Il «Giorno» è stata la prima delle sette parole scelta da Massimo Gramellini, giornalista, scrittore e vicedirettore della «Stampa», per raccontare i fatti e i personaggi più importanti della settimana. Ospite fisso della trasmissione condotta da Fabio Fazio, ieri Gramellini ha incrociato la propria storia professionale con quella del quotidiano che «nel 1986 ha assunto me come praticante allo sport».
«Il Giorno - ha ricordato - ha cambiato il modo di fare giornalismo grazie a direttori fantastici e ha avuto il merito di lanciare grandi firme come Bocca e Brera (la redazione sportiva nella foto a destra)». Nella redazione sportiva del quotidiano «oggi diretto da Giancarlo Mazzuca, ho cominciato ironizzando nei confronti di Berlusconi che chiamò il direttore dicendo: “Se va avanti così, io vi tolgo la pubblicità”. La risposta del direttore fu “decidi tu cosa fare”. E io continuai». Il risultato? «Non fecero entrare il nostro giornalista a Milanello che rispose “sono io che decido se entrare o no”».
La rivoluzione lanciata dal «Giorno» nel panorama giornalistico inizia dalla grafica. La prima pagina vetrina, otto colonne invece delle nove tradizionali, la notizia separata dal commento. Il «Giorno» fu il primo quotidiano ad abolire la «Terza pagina» e a sostituirla con la sezione «Cultura e società». I supplementi dedicati ai quiz, ai fumetti e alle donne accompagnarono un nuovo modo di raccontare e informare anche nei contenuti.
Secondo quotidiano più venduto in Lombardia, nel celebrare i suoi 60 anni il «Giorno» non ricorda solo la storia e il passato ma guarda allo scenario attuale e alle prospettive future con una serie di iniziative nei territori. Giovedì 21 aprile, nel giorno dell’anniversario, ai lettori sarà regalata la copia anastatica del primo numero. In tutte le province lombarde saranno organizzati eventi e tavole rotonde. Prima tappa, Varese.