La perizia di Bulgari contro la marchesa Brivio Sforza: "I gioielli non sono originali"

Per Bulgari i “serpenti” venduti da Marta Minozzi Brivio Sforza, indagata per truffa, non sono anni ’70. Un expertise aveva escluso che fossero originali

La marchesa Marta Minozzi Brivio Sforza

La marchesa Marta Minozzi Brivio Sforza

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano - «Sulla base degli esami da noi effettuati la data di produzione dei bracciali è successiva agli anni ’70". La maison orafa Bulgari conferma, in un nuovo scambio di email con il legale del commerciante di gioielli milanese Albert Hamadani, i sospetti: i due gioielli con orologio incastonato venduti dalla marchesa Marta Minozzi Brivio Sforza come “serpenti Bulgari”, modello reso celebre anche dall’attrice Liz Taylor, oltre a non essere "una creazione originale" sono anche di fattura più recente rispetto a quello che era stato dichiarato dalla nobildonna al momento della cessione, avvenuta nel luglio 2019, finita al centro di una battaglia legale e di un’inchiesta della Procura di Milano ancora nel limbo. Hamadani due anni fa acquistò per 200mila euro quelli che gli erano stati presentati come "gioielli di famiglia" fidandosi anche di una perizia della ditta Illario 1920 di Valenza, che ne attestava la realizzazione negli anni ‘70 per conto di Bulgari.

La mappa
La mappa

I serpenti di quel periodo sono infatti pezzi unici, molto richiesti sul mercato. All’apparenza "un ottimo affare", che però nascondeva una trappola. Hamadani a sua volta ha rivenduto i preziosi a Monte Carlo, ma il gioielliere del Principato li ha rimandati indietro sostenendo che i serpenti, pur realizzati con materiali preziosi, non sono Bulgari autentici. La stessa maison romana, dopo aver esaminato i gioielli per conto di Hamadani, ha concluso in una prima perizia che non sono "una creazione originale". E ha avvertito che la messa in commercio con il marchio Bulgari è fuorilegge. Quando Hamadani si è rivolto alla marchesa per riavere i soldi ha incassato un rifiuto e, a quel punto, assistito dall’avvocato Piero Porciani ha sporto denuncia alla Procura di Milano. È scaturito quindi un procedimento a carico della nobildonna 68enne, seconda moglie del marchese Annibale Brivio Sforza e regina dei salotti milanesi, che è stata indagata per truffa. Il 17 aprile 2020 il pm di Milano, Luigi Furno ha chiesto l’archiviazione, evidenziando che "non sussiste dolo nella condotta di Minozzi che ha posto in essere la trattativa munendosi, in totale buona fede, di valutazioni effettuate da un esperto del settore", cioè la ditta Illario 1920. Esperto smentito da Bulgari che, rispondendo a una nuova richiesta di chiarimenti, ora conferma la fattura recente. Una carta da giocare, per Hamadani, quando si discuterà l’opposizione all’archiviazione. E i serpenti? Restano sotto sequestro a Roma, perché considerati prodotti contraffatti.