Covid, aumento contagi e ricoveri: "Piano per l'inverno". Mascherine, vaccino e ospedali

Negli ultimi 7 giorni è risalita la curva epidemiologica del virus. Nel mirino la variante Cerberus

Milano, 21 novembre 2022 - Nuove varianti Covid  - Cerberus in particolare - nel mirino per l'aumento dei contagi. Negli ultimi 7 giorni è infatti risalita la curva epidemiologica del virus. E, proprio per questo, come hanno evidenziato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, e il virologo Fabrizio Pregliasco, si servirà un 'piano per l'inverno'. Ma vediamo la situazione nel dettaglio.

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Covid, i dati del Gimbe

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe ha rilevato "nella settimana 11-17 novembre, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (+15%), dei ricoveri ordinari (+9,8%) e delle terapie intensive (+21,7%). I decessi sono risultati in lieve calo (-2,9%)". Quarta dose del vaccino anti-Covid ancora al palo: "Al 18 novembre  sono state somministrate 4.783.386 quarte dosi, con una media mobile di 26.704 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 30.319 della scorsa settimana (-11,9%)".

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Cartabellotta (Gimbe): "Prepararsi a nuove ondate"

Commentando i dati del Gimbe, il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, ha detto che "anche se al momento è impossibile fare previsioni sugli scenari futuri, i dati confermano una diffusa ripresa della circolazione virale, peraltro sottostimata per il largo utilizzo diffuso di tamponi 'fai da te', di cui s’intravede già un impatto iniziale sui ricoveri in area medica e in terapia intensiva; al tempo stesso assistiamo ad un calo delle somministrazioni delle quarte dosi per anziani e fragili. Con l’arrivo dei mesi freddi e la permanenza al chiuso, anche senza considerare l’eventuale emergenza di varianti in grado di 'scalzare' Omicron 5, la circolazione virale è destinata ad aumentare". "Al momento, nonostante le recenti rassicurazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci alla Camera, ad oggi tutte le azioni di 'discontinuità' del Governo Meloni sono andate nella direzione opposta a quella suggerita dalle autorità internazionali di salute pubblica: ovvero essere preparati e pronti per affrontare eventuali nuove ondate. Si attende pertanto al più presto dall’Esecutivo il piano di preparedness per la stagione invernale", ha sottolineato Cartabellotta.

Pregliasco: "Un piano per l'inverno"

Un piano per l'inverno "serve". E' quanto ha evidenziato il virologo Fabrizio Pregliasco, che ha avvertito: "Sicuramente ci sarà una risalita dei casi Covid, e anche un mix tra diversi tipi di influenza, quindi avremo un impatto clinico sul servizio sanitario nazionale, sugli ospedali" nelle prossime settimane. Alla luce di questo, ha osservato all'Adnkronos Salute, "ci dovrebbe essere una pianificazione, a mio avviso. Senza voler essere menagrami o pensare al peggio - ha puntualizzato - occorre immaginare scenari diversi e quindi ritoccare quelle disposizioni già utilizzate riadattandole alle nostre nuove conoscenze" su Sars-CoV-2, "rispetto per esempio ai tempi di isolamento, come già si è pensato". Ma anche "sull'utilizzo delle mascherine in termini più stringenti" ha continuato il docente di Igiene dell'Università Statale di Milano. L'esperto ritiene utile prevedere "ipotesi via via crescenti che riprendano scenari anche del passato, senza voler pensare che debbano esserci per forza - ha precisato - ma proprio solo per prepararsi a qualcosa che spero non si attui. Anche in termini di riorganizzazione dei reparti. In questo momento stiamo gestendo i pazienti non più in reparti Covid, ma con prassi di isolamento o spazi dedicati che appesantiscono un po' l'operatività, perché ovviamente vestirsi e svestirsi per l'assistenza a questi pazienti diventa impegnativo".

Ricciardi: "Natale? Nuova campagna vaccini"

Sempre il report settimanale della Fondazione Gimbe ha sottolineato un calo dell'12% dei vaccini anti Covid negli ultimi sette giorni, e manca un mese a Natale che potrebbe essere difficile con l'insidia Covid più influenza. "Andrebbe varata una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione nei confronti della popolazione sull'importanza di vaccinarsi, mi pare che il ministro della Salute abbia detto che la vuole fare ma è importante farla subito", ha detto all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di Igiene all'Università Cattolica. Ma un mese basta per far ripartire bene il secondo richiamo per le immunizzazioni anti-Covid? "Siamo già in ritardo", ha avvertito Ricciardi.

Andreoni: "Serve quarta dose vaccino"

Sulla questione vaccini è intervenuto anche Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit): "Bisogna prendere atto che la popolazione è stanca della vaccinazione anti-Covid considerata da molti come un fastidio, un elemento di grande fatica psicologica. Ma dobbiamo insistere sulla campagna per la quarta dose che va a rilento, dando la priorità ai soggetti fragili". "In generale, se l’epidemia tenderà ad evolvere ulteriormente dovremo riconsigliare la vaccinazione a tutta la popolazione". “Dobbiamo fare il massimo sforzo per convincere le persone fragili a fare la quarta dose e, in alcuni casi, addirittura la quinta dose – ha raccomandato l'esperto -. Più vacciniamo più riusciamo a controllare la circolazione del virus. Questo è un dato incontrovertibile e abbondantemente dimostrato dalla scienza medica e dai dati dell’epidemiologia. In questo senso la vaccinazione dovrebbe essere maggiormente estesa il più possibile". 

Galli: "Fare quarta dose prima di comprare regali di Natale"

Un suggerimento arriva anche da Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, che all'Adnkrons salute ha detto che "sarebbe opportuno, prima di andare a comprare i regali, di fare la quarta dose del vaccino e contemporaneamente anche l'antinfluenzale".  "Più gli anziani posticipano il secondo richiamo più saranno scoperti per le festività natalizie che, immagino, quest'anno saranno senza limitazioni - ha avvertito l'esperto i -. A questo rischio di contagio da Sars-CoV-2 aggiungerei anche quello per l'influenza che, visto quello che è successo già in Australia, sarà sicuramente più pericolosa. Non sappiamo se un semplice 'starnuto' o una potente 'tempesta', ma sappiamo che l'influenza colpirà a Natale". In vista delle festività natalizie, quindi dei pranzi in famiglia con tante persone riunite a casa, "chi ha cari in condizioni fragili deve avere cura - ha rimarcato l'infettivologo -. Ovvero non devono essere esposti al rischio contagio Covid ma soprattutto dovrebbero essere vaccinati al più presto se non l'hanno fatto. Le situazioni super affollate, almeno in linea teorica, con questi numeri del virus non ce le possiamo permettere. L'indicazione è di avere prudenza e di stare attenti ai grandi anziani, è un periodo - conclude - in cui è facile incubare un'infezione senza rendersene conto e quindi è anche facile contagiare le persone di famiglia".