Covid Lombardia e Italia, contagi e decessi nel bollettino coronavirus dell'8 maggio

Nel Paese 30.804 casi e 72 morti: tasso di positività in rialzo (15,1%). In Lombardia 1.985 nuovi positivi. Studio giapponese: "Il 10% dei dimessi da ospedali un anno dopo ha ancora sintomi"

Il calo dei contagi Covid (oggi i casi sono 30.804 a livello nazionale), un percorso evidente ma graduale, ha lasciato però aperta la porta al rischio di reinfezioni. Una crescita che "può sembrare marginale in questa fase, ma prova che la pandemia non è finita e che dopo l'estate potrebbe tornare preoccupante", secondo Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Virologia dell'Università Statale e direttore sanitario dell'Ospedale Galeazzi di Milano. Secondo Pregliasco i vaccinati per ora restano protetti dalla malattia grave, "ma la quarta dose in questo quadro diventa fondamentale per gli anziani e in prospettiva per tutti". In autunno dunque, a causa delle tante mutazioni legate soprattutto alla variante Omicron del coronavirus "si rischia una nuova ondata". Intanto, tutti gli esperti, dal ministero della Salute in giù, invitano a non abbassare eccessivamente al guardia, mantenendo la maschwerina, anche dove non più obbligatori,a nelle situazioni di maggior affollamento.  Secondo Massimo Ciccozzi, direttore dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, "viaggiamo ancora sui 40-50 mila casi al giorno ma c'è un 10-20 per cento che sfugge ai test, come accade nella sorveglianza epidemiologica. È urgente - ha detto all'Ansa - invece rafforzare la sorveglianza genomica e fare sequenze per poter prospettare scenari di evoluzione dell'andamento pandemico in riferimento alla diffusione delle sottovarianti di Omicron e delle ricombinanti".

Il bollettino coronavirus dell'8 maggio
Il bollettino coronavirus dell'8 maggio

Il bollettino in Italia

In Italia oggi 30.804 nuovi casi di contagio e 72 morti  (ieri i dati dicevano rispettivamente 40.522  e113). Tasso di positività in rialzo, al 15,1% a fronte di 203.454 tamponi. Ancora in calo gli attualmente positivi (-11.450 unità) che toccano quota 1.119.914. I dimessi/guariti sono 42.603 in più (15.514.595 il totale). Nel complesso, da inizio pandemia, i contagiati sono stati 16.798.998, i deceduti 164.489. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 8.655  (-160), 356 in Terapia intensiva (+1). La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Campania (3.967), poi Lazio (3.278) e Veneto (3.141).

Tutte le regioni

La situazione in Lombardia

Oggi in Lombardia 1.985 positivi. Ieri erano stati 5.305. Processati 20.478 tamponi, per un tasso di positività del 9,7%. Nelle ultime 24 ore sono morte 22 persone, per un totale di 40.131 decessi nella regione da inizio pandemia. Nei reparti Covid ordinari sono ricoverate 1.099 persone, 32 meno di ieri; mentre sale a 35 il numero di ricoverati nelle terapie intensive (ieri erano 34). Questi i casi per provincia: Milano, 554: Brescia 279; Bergamo 194; Monza e Brianza 178;  Varese 142; Como 133; Pavia  97; Sondrio 83; Mantova 79; Cremona 78; Lecco 75; Lodi 30.

Lo studio sui sintomi

Il 10% delle persone che hanno contratto il Covid in Giappone e sono state ricoverate in ospedale, presentano ancora sintomi un anno dopo essere state dimesse: emerge da un'indagine del ministero della Salute nipponico, secondo cui i sintomi più diffusi sono una riduzione della forza muscolare (per il 7,4% del campione), seguita dalle difficoltà di respirazione (4,4%), e uno stato continuo di torpore (3,5%). Altri casi riguardano individui che sperimentano la perdita temporanea o un'alterazione del senso dell'olfatto (1,6%), mentre alcune persone soffrono di più sintomi contemporaneamente. L'indagine ha riguardato quasi 700 persone con effetti da Covid-19 moderati o gravi, ricoverate in ospedale tra settembre 2020 e luglio 2021. Il 9,8% ha continuato a consultare le strutture mediche a causa di sintomi postumi un anno dopo essere state dimesse dalle strutture sanitarie.  Un altro dato che riguarda i pazienti sottoposti a tomografia, segnala come un anno dopo essere stato dimesso il 5,1% aveva ancora effetti collaterali sui polmoni