Covid, Draghi a Bergamo: "Lo Stato c'è e ci sarà. Oggi è un giorno di tristezza"

Il premier ha partecipato alla cerimonia per la Giornata Nazionale in ricordo delle vittime di coronavirus, al bosco della memoria

Draghi al cimitero monumentale di Bergamo

Draghi al cimitero monumentale di Bergamo

Bergamo - I camion dell'Esercito che trasportano via da Bergamo le bare delle vittime. Era il 18 marzo 2020. Immagini che sconvolsero il mondo, l'istantanea di una tragedia che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Un anno dopo, nella "Giornata nazionale per le vittime del Covid", la pandemia fa ancora paura, i contagi aumentano, gli ospedali sono in sofferenza e la campagna vaccinale stenta a decollare. Ma il Paese "ha dimostrato ancora una volta spirito di democrazia e di coesione", ha detto ieri il presidente Sergio Mattarella nel 160esimo anniversario dell'Unità d'Italia. E mentre ovunque le bandiere sono a mezz'asta in ricordo di chi ha perso la vita, il premier Mario Draghi è in visita a Bergamo, città simbolo della provincia più funestata nel corso della prima ondata (oltre 3.400 vittime ufficiali anche se quelle stimate sono circa 6.000). Il presidente del Consiglio partecipa alle 11 alla deposizione di una corona di fiori al Cimitero monumentale, davanti alla stele alle vittime su cui è incisa una poesia di Ernesto Olivero e dove anche il presidente della Repubblica ha posto una corona di fiori lo scorso 28 giugno. Poi l'inaugurazione del Bosco della memoria al parco della Trucca: qui sarà piantato un tiglio simbolo di longevità. Ad ascoltare il premier Davanti un ristrettissimo numero di persone: fra di loro il governatore Attilio Fontana, il sindaco Giorgio Gori, il vescovo Francesco Beschi, il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, il prefetto Enrico Ricci, il direttore generale dell'Ats Bergamo Maurizio Giupponi, la direttrice dell'ospedale Giovanni XXIII, un'infermiera e un medico di base.

La cerimonia

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è arrivato al Cimitero monumentale di Bergamo per la commemorazione delle vittime della pandemia. Accolto dal sindaco Giorgio Gori e dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il premier ha deposto una corona di fiori. Il presidente del Consiglio si è fermato in raccoglimento per qualche minuto, mentre risuonavano le note del Silenzio. Pochi istanti dopo l'inaugurazione del Bosco della memoria, davanti all'ospedale Papa Giovanni XXIII: il progetto del bosco, con 850 alberi e piante a organizzare una serie di isole verdi e aree attrezzate, nasce da un'idea dell'associazione dei Comuni virtuosi finanziata dal Comune di Bergamo e dal crowdfunding che da solo ha raccolto finora 110mila euro. Il primo intervento è del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: "Avevo sognato che qui ci fossero più persone per la fine della pandemia, non ci siamo ancora. Siamo vicini ma non ci siamo ancora. Siamo stati il simbolo della pandemia lo scorso anno, con le immagini dei camion militari, per questo vogliamo essere un simbolo di rinascita oggi", spiega Gori che, rivolgendosi al premier Mario Draghi sottolinea: "La sua presenza ci fa sentire che lo Stato c'è".

Il premier Draghi

"Oggi è una giornata piena di tristezza, ma anche piena di speranza. Lo Stato c'è e ci sarà sempre. Non possiamo abbracciarci, ma dobbiamo sentirci ancora più uniti.  A partire da questa città, dove tantissimi sono stati colpiti. Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili", le parole del premier che al termine del suo intervento ha simbolicamente piantato il tiglio donato da un Comune pugliese. "Sono tante le immagini di questa tragegia - ha continuato Draghi -. La colonna dei mezzi militari carichi di bare è indelebile. Questo bosco è un simbolo del dolore di una intera nazione. Ma è anche il luogo di un impegno solenne: siamo qui a promettere ai nostri anziani che nessuno dei più fragili sarà lasciato solo. Soltanto così questo bosco sarà luogo di riscatto, solo così sarà possibile onorare le vittime". Il presidente del Consiglio, che ha ringraziato gli operatori del Papa Giovanni e dell'ospedale da campo in Fiera, oltre a tutti i volontari,  ha poi parlato di vaccini: "La campagna proseguirà a ritmo serrato qualsiasi sia la decisione dell'Ema su AstraZeneca. L'Italia è organizzata, siamo pronti a compensare i ritardi delle aziende. Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle società che non mantengono i patti. Noi andremo avanti per tutelare la salute dei cittadini".

Il ricordo di Conte

L'esercito a Bergamo per trasportare le bare negli inceneritori
L'esercito a Bergamo per trasportare le bare negli inceneritori

"Esattamente un anno fa questa fotografia, scattata da un balcone di Bergamo, si diffuse rapidamente in tutto il mondo, divenendo la tragica icona del nostro lutto nazionale. I camion militari che trasportavano fuori città centinaia di bare delle vittime della prima grande ondata di Covid ci costrinsero a misurarci con una ferita destinata ad aprire uno squarcio di dolore senza fine nella nostra comunità nazionale". Lo scrive su Facebook l'ex premier Giuseppe Conte, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime di Covid. "Sono stati giorni terribili - aggiunge -. Il grande senso di responsabilità e la necessità di rimanere lucidi e reattivi ci hanno dato la forza per affrontare questa grande sofferenza collettiva. L'adesione dei cittadini allo slancio unitario di protezione dei più fragili ci ha consentito di non rimanere sopraffatti nel momento più duro della nostra storia più recente. Oggi è la Giornata nazionale dedicata alle vittime di questa pandemia. Il ricordo ci riporta a quei giorni in cui acquistammo tutti la piena consapevolezza che la salute dei nostri cittadini, anche dei più anziani e vulnerabili, sarebbe stato il valore supremo da difendere, la cifra della nostra civiltà. Il ricordo di tante vite spezzate - prosegue Conte - ci deve ora trasmettere la forza per vincere questa sfida. Abbiamo dimostrato di essere una grande comunità nei giorni del dolore. Dimostreremo di esserlo anche nei giorni della speranza e del riscatto. Li attendiamo presto".

"E' bastato niente per travolgerci"

A pagare un prezzo altissimo nella Bergamasca c'è sicuramente il Comune di Alzano. "Nessuno come noi può capire quanto è stato devastante quel momento per le nostre popolazioni. In quell'immagine c'è anche la sconfitta di una società così presuntuosa e individualista, per cui è bastato un niente per travolgere tutto". Sono le parole del sindaco di Alzano Lombardo, Camillo Bertocchi, in diretta su Rtl 102.5, ricordando le immagini dei camion che portavano via le bare da Bergamo. "Il ricordo di quel periodo - prosegue il sindaco di uno dei Comuni più colpiti dalla prima ondata pandemica - è di essere rimasti soli, non avevamo nemmeno le informazioni, non capivamo quello che stava succedendo e ci sembrava surreale che nel 2020 non ci fossero dispositivi di protezione individuali e l'ossigeno per i nostri cittadini. Il ricordo che mi fa venire ancora i brividi, è quello delle tante chiamate da parte dei parenti che chiedevano l'ossigeno per i loro cari e l'ossigeno non c'era". Questa sera "nel parco centrale della nostra città, ovviamente senza pubblico faremo un momento di silenzio per i nostri cari defunti: l'inizio - spiega Bertocchi - sarà segnato da un botto, poi il suono delle campane, una canzone con l'accensione di lumi, dopodiché la lettura delle poesie, poi un attimo di silenzio e alla fine la canzone "Rinascerò, Rinascerai" (scritta da Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio e dedicata alla pandemia). Da quel momento tutti campanili suoneranno per richiamare la necessità di ripartire".