Bollettino Covid in Lombardia e in Italia, 26 luglio: 88.221 contagi e 253 morti

I contagi sono in lieve diminuzione, ma il numero di decessi è più del doppio rispetto a ieri. In Lombardia 13.130 casi e 70 morti

Per la seconda settimana, i contagi Covid-19 stanno aumentando. Oggi in Italia si sono registrati 88.221 nuovi casi e 253 morti. Sono 446.718 i tamponi, tra molecolari e antigenici, processati nelle ultime 24 ore che fanno rilevare un tasso di positività al 19,7 per cento. Le terapie intensive aumentano: in tutto sono 426 con 61 ingressi del giorno (8 in più di ieri). Aumenta anche il numero dei ricoveri ordinari: sono 43 in più (ieri +156), per un totale di 11.124. 

In Lombardia, sono 13.130 i nuovi casi positivi nelle ultime 24 ore, 70 i morti. I tamponi effettuati sono stati 65.184. Negli ospedali lombardi i ricoverati sono 1.577 (+33) e in terapia intensiva 55. In provincia di Milano i nuovi casi positivi sono stati 3.778. A Bergamo 1.350, a Brescia 1.694, a Como 637, a Cremona 613, a Lecco 361, a Lodi 383, a Mantova 841, a Monza e Brianza 1.144, a Pavia 852, a Sondrio 171 e a Varese 1.002.

La curva pandemica sta progressivamente migliorando da quasi due settimane. I contagi settimanali per Covid-19 sono passati dai 650mila di due settimane fa ai 500mila della settimana scorsa. Anche il tasso di positività sta calando ed è passato dal 26-27 per cento di un mese fa al 19 per cento di questi giorni. Nell'ultime mese, tuttavia, hanno perso la vita a causa della pandemia quasi 3.000 tra donne, uomini e bambini.   

Più del 70 per cento dei contagi i inizio luglio riguardavano, secondo le ultime analisi dell'Istituto superiore della sanità, la sotto-variante Omicron 2. Ma da allora è probabile che siano cresciuti quelli riguardati Omicron 4 e 5, che venti giorni fa rappresentavano rispettivamente l'8 e il 17 per cento dei contagi. La situazione epidemiologica sta lentamente migliorando in tutto Europa, tanto che in Austria è stata abolita la quarantena per i positivi e anche in Italia si è parlato di un alleggerimento delle misure restrittive. Oggi si è espresso a proposito il presidente dell'autorevole Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta: "Al momento non esistono motivazioni epidemiologiche o di salute pubblica per abolire l'isolamento dei positivi"