Positivi al Covid, alleggerire regole isolamento? Crisanti: pura demagogia, non scienza

Per ora l'ipotizzata svolta "light" nelle regole non è arrivata, anche se il picco di casi dell'ondata estiva è stato superato

Milano -  "Non ha nessun senso scientifico" l'idea di alleggerire l'isolamento dei positivi a Covid riducendone i tempi. "E' soltanto pura demagogia". E' la posizione di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. All'esperto non piace il dibattito che si è aperto su questo tema. Mentre le istituzioni al momento sembrano aver adottato una linea attendista e il cambiamento delle regole, prospettato come possibile, non è ancora arrivato. "Meglio così - conclude l'esperto interpellato da Adnkronos - perché questa sarebbe una scelta demagogica". Il picco" di questa ondata estiva di Covid "è stato superato? Certo, lo avevo detto: con 10 milioni di persone contagiate al mese, in due mesi abbiamo avuto secondo le stime 20-25 milioni di casi. Quindi la discesa dal picco è legata al fatto che il numero di persone suscettibili è notevolmente diminuito. Era scontato che avvenisse in questi tempi". 

Le regole in vigore

Ma quali sono le regole attualmente in vigore (confermate fino al momento dal ministero)? Le persone risultate positive al test diagnostico (molecolare o antigenico) per SARS-CoV-2 sono sottoposte alla misura dell’isolamento. Sono previsiti almeno dieci giorni di isolamento dal primo tampone positivo di cui gli ultimi tre senza sintomi (esclusi perdita di gusto e olfatto). I giorni di isolamento sono ridotti a sette per chi ha ricevuto la dose booster e per chi ha completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni. La regola: si può uscire dall’isolamento soltanto dopo un test negativo. Ma se si è ancora positivi al test molecolare o antigenico e non si presentano sintomi da almeno 7 giorni (esclusi perdita di gusto o perdita di olfatto) si può interrompere l’isolamento al termine dei 21 giorni.

Le ipotesi di cambiamento

Cosa potrebbe cambiare? Negli scorsi giorni sono emerse alcune ipotesi su una versione "light" dell'isolamento. Un'ipotesi al vaglio sarebbe quella di dare la possibilità di effettuare il tampone già dopo 48 ore senza sintomi e, in caso di esito negativo, tornare subito liberi di uscire. Fra le altre strade che sarebbero in corso di valutazione c'è anche quella di ridurre la durata massima dell'isolamento a 10-15 giorni dagli attuali 21