Chef Rubio e Liliana Segre: tutti gli scontri (e scivoloni) Twitter del cuoco bisunto

Il protagonista di numerose trasmissioni tv - e battagliero sostenitore di cause internazionali - è stato protagonista di una serie di polemiche in rete

Chef Rubio, i social e l'attualità: un rapporto per lo meno complicato, come dimostra la vicenda riguardante gli attacchi e gli insulti rivolti da una vasta platea di hater alla senatrice a vita Liliana Segre. Cuoco specializzato in ricette robuste e saporite, personaggio televisivo, ex rugbista, polemista attento alle cause internazionali e nazionali che gli sono costate "scivoloni" e persino cause in tribunale. E' un profilo decisamente vario quello di Gabriele Rubini - questo il suo vero nome - nato a Frascati 39 anni fa.

Chi è

Chef Rubio, dopo una breve carriera nel rugby professionistico, si lancia nel mondo della cucina in seguito a un'esperienza in un ristorante neozelandese. Nel 2010 si diploma come chef intenazionale di cucina italiana, avendo frequentato i corsi dell'accademia di Gualtiero Marchesi in provincia di Parma. La personalità esuberante e il look pittoresco, fra tatuaggi e baffi a manubrio (che vanno e vengono sul suo volto), oltre all'abilità ai fornelli, gli aprono la strada della tv. A dargli notorietà è la trasmissione "Unti e bisunti" su DMax, cui segue una serie di altri programmi, fra i quali "Camionisti in trattoria". Nelle sue scorribande tv Chef Rubio va a caccia delle tipicità più singolari della cucina italiana, oltre che di menù che abbinino quantità a qualità.

L'impegno sociale

Chef Rubio si è distinto anche per il suo impegno a fianco di associazioni solidaristiche attive su terreni di crisi internazionale ma anche su fronti dell'integrazione sociale. Con ActionAid Italia ha lavorato su progetti per le adozioni a distanza e per il diritto all'istruzione dei piccoli in Africa. Ha effettuato una serie di viaggi in Palestina, per portare sostegno e aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza. Ha collaborato anche con Amnesty International fino al 2018, una partnership che si è interrotta per decisione del sodalizio a fronte di posizioni prese da Rubio sui social considerate avere - si legge nella nota di Amnesty - "toni offensivi e inaccettabili, nonché misogini".

Scontri sui social

La denuncia rimediata per opera degli avvocati di Liliana Segre per commenti considerati "di carattere antisemita" - con quello di Rubio sono monitorati altri 23 profili social - non è la prima delle controversie che riguardano il popolare chef e sue opinioni pubblicate in rete. Da poco si è aperto un processo nei suoi confronti, trasferito da Ferrara a Velletri, a causa di una querela avanzata dal segretario del Sap, il sindacato autonomo di Polizia, riguardo un suo tweet aspramente critico nei confronti della collocazione scelta dal Comune estense per alcuni cassonetti della spazzatura, posizionati proprio davanti alla lapide che ricorda la morte di Federico Aldrovandi, ucciso da quattro agenti. In quel "cinguettio" Rubio faceva riferimento con epiteti considerati inguiriosi nei confronti dei poliziotti e del sindacato: da qui la querela.

I bersagli preferiti

Lunga la serie di baruffe online con l'attuale ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Fra l'altro Rubio ha criticato il leader leghista per l'afflato religioso che - a suo dire - cozzerebbe con le abitudini e la vita privata dell'esponente del governo Meloni, per le sue posizioni riguardo la questione Israele-Palestina e per le sue critiche all'arcivescovo di Bologna sul "tortellino dell'accoglienza". Nel 2019 l'attacco a Saviano, per alcune sue opinioni riguardo Iran e democrazia, intemerata che valse al protagonista di Unti e Bisunti anche una raffica di repliche al vetriolo da alcuni follower. Pesanti le stoccate nei confronti di Vittorio Brumotti, l'inviato di Striscia la Notizia. In un'occasione, dopo che il "reporter-ciclista" era stato aggredito durante uno dei suoi servizi in un rione romano, Rubio postò un inequivocabile: "Sei un infame, troppe poche te n'hanno date", giustificando le sue parole con riferimenti a una presunta spettacolarizzazione delle incursioni di Brumotti in aree a rischio criminalità. 

Il botta e risposta con i Maneskin

Fra gli ultimi bersagli del battagliero chef c'è anche Damiano, il cantante dei Maneskin. La "zuffa" è seguita all'esibizione della band romana sul palco del festival di Coachella, durante la quale Damiano aveva attaccato Vladimir Putin e l'invasione dell'Ucraina. Rubio ha accusato il leader del gruppo di essersi dimenticato altre cause meno mediatiche. "In Palestina ci sarebbero pure persone dalle gambe più belle delle tue Damià, è che je sparano e quindi al massimo ne hanno una visto che di solito per come è ridotta l’altra la devono amputare. Grrr, quanto siete ribelli ca**o, (fa ride che ve seguite da soli)", ha scritto il cuoco su Twitter. Damiano, nel rispondere, ha scelto la strada dello sberleffo. "Doppia salsiccia per me" ha replicato, sempre su Twitter.