Allarme nel Mezzogiorno, mentre per la prima volta il Trentino Alto Adige scala la classifica delle regioni più virtuose. È quanto emerge dalla IV edizione dell’ «Indice Regionale sul maltrattamento all’Infanzia in Italia» realizzato da Fondazione Cesvi e presentato on line alla presenza della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Dallo studio emerge l’immagine di un’Italia a due velocità: al Sud il rischio legato al maltrattamento è più alto e l’offerta di servizi sul territorio è generalmente carente o di basso livello.
Le otto regioni del nord Italia sono tutte al di sopra della media nazionale, mentre nel Mezzogiorno si riscontra un’elevata criticità: le ultime quattro posizioni dell’Indice sono occupate da Campania (20°) Sicilia (19°), Calabria (18°) e Puglia (17°). La regione con maggior capacità di fronteggiare il fenomeno del maltrattamento all’infanzia è il Trentino-Alto Adige che quest’anno per la prima volta supera l’Emilia-Romagna, grazie ad un netto distacco dalla media nazionale rispetto ai fattori di rischio.
L’Emilia-Romagna, pur confermandosi la regione con il sistema più impegnato nella prevenzione e cura del maltrattamento all’infanzia, perde la prima posizione dopo tre anni sul podio, a causa di un peggioramento dei fattori di rischio. Seguono Friuli Venezia Giulia (3°), Veneto (4°) e Umbria (5°). Quest’anno, nessuna regione nel cluster delle regioni «reattive», ovvero che rispondono alle elevate criticità nei fattori di rischio con servizi al di sopra della media nazionale: la Sardegna è arretrata sulla media nazionale per i servizi, mentre l’Umbria ha registrato un miglioramento nei fattori di rischio che l’ha collocata al di sopra della media nazionale.
Tra le regioni «virtuose» - con bassi fattori di rischio e un buon livello di servizi sul territorio - oltre all’Umbria, ci sono sei delle sette regioni della precedente edizione dell’Indice (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria, Toscana) insieme alla Valle d’Aosta e al Piemonte. Tra le regioni «stabili» si trova solo la Lombardia. Per sostenere i progetti legati all’infanzia a rischio, la Fondazione Cesvi ha lanciato la campagna sms solidale (al numero 45580) «Quando sarò grande», attiva dal 2 al 22 maggio.