Caso Carlo Gilardi, Garante e amministratore si scontrano

Deve tornare a casa, no è meglio rimanga in Rsa. La vicenda del prof e del suo ingente patrimonio continua a far discutere

Carlo Gilardi

Carlo Gilardi

Lecco - "Carlo Gilardi deve tornare a casa". "No, non è nelle condizioni di poterlo fare". Due tesi opposte. Di più, antitetiche: una quella del Garante per le libertà, l'altra dell'amministratore di sostegno. In mezzo Carlo Gilardi, il professore in pensione di Airuno che a novant'anni, senza figli e con un patrimonio conistente, si trova ospite di una Rsa a Lecco e - suo malgrado - al centro di una vicenda approdata pure in Parlamento.

C'è chi sostiene da sempre per il suo bene e chi, al contrario, è convinto che sia lì all'Istituto Airoldi&Muzzi ci sia contro la sua volontà. Oggi si è consumato l'ultimo atto di una dolorosa vicenda umana che si trascina da tanto, troppo tempo nonostante l'intervento di numerosi enti e soggetti preposti per legge a gestire - e soprattutto risolvere - situazioni simili.Da una parte il Garante per le libertà, Mauro Palma, che proprio nella giornata di ieri ha fatto visita al novantenne professore in pensione e dall'altra l'avvocato Elena Barra, amministratore di sostegno dell'anziano prof.

Il ruolo impone loro di prendersi cura di Carlo ma le conclusioni a cui approdano nel tentare di sbrogliare la matassa sono quanto di più opposto si possa intendere. In una parola: si contraddicono. L'ennesimo paradosso di una vicenda dove, come spesso accade nel nostro Paese, poteri e competenze sono frammentate tra mille soggetti che finiscono col sovrapporsi. Di più: la vicenda pare essersi trasformata in un derby dove le due squadre si affrontano a suon di accuse sui campi più disparati: dai tribunali, alle piazze passando per social e media. E lui, il Carlo? Chissà se gli arriva l'eco di una battaglia in cui è sempre più difficile distinguere tra professionisti seri e apprendisti, romantici paladini della libertà, amici in buonafede, mitomani in cerca di visibilità e truffatori incalliti.

 

Il professor Carlo Gilardi
Il professor Carlo Gilardi

Il Garante

Per il Garante "Carlo Gilardi deve tornare a casa" tanto che Palma dopo l'incontro con l'anziano professore ha già annunciato che verrà presentato anche un documento con una richiesta ben precisa al Sottosegretario del Ministero alla Salute, Pierpaolo Sileri, che tra l’altro ha già avuto un contatto telefonico con il 90enne, ospite dal 30 ottobre scorso della casa di riposo. E' stata anche chiesta una documentazione sull’attività svolta dal tribunale di Lecco  in questi sei mesi per un’analisi completa della situazione. Tribunale che peraltro si sta occupando della vicenda giudiziaria che vede sette soggetti denunciati per circonvenzione di incapace. Tra questi anche l'ex badante che aveva ospitato Carlo Gilardi nella sua abitazione.

Libertà violata

Al termine dell'incontro il Garante ha verificato adeguate condizioni di accoglienza della struttura pur confermando la volontà di Gilardi di lasciare la struttura. "Si tratta di una situazione che evidenzia il conflitto tra la volontà della persona e le decisioni adottate in ragione di una sua tutela e che finisce col determinare una privazione di fatto della sua libertà personale", ha rimarcato  Palma "Il suo desiderio, ribadito anche nel corso del colloquio, è di ritornare a una vita libera e agreste in quello da lui riconosciuto come proprio ambiente di vita". Il garante al termine dell’incontro ha ribadito:: "Il perpetuarsi di una situazione che limita, di fatto, la possibilità di autodeterminazione di una persona, senza l’effettiva costruzione di percorsi che possano condurre a un graduale e supportato ritorno al proprio contesto abitativo e di vita, ponga seri problemi relativamente ai diritti fondamentali di libertà e non sia ulteriormente sostenibile". 

Tornare a casa

Insomma il Garante è chiaro: Carlo Gilardi è stato privato della libertà e bisogna subito riportarlo a casa. Che poi è quello che sostengono amici, ex studenti e semplici cittadini che da tempo si battono - sui social ma anche con sit-in alla Rsa lecchese - per riportare l'anziano prof ad Airuno. Lo stesso avvocato Elena Barra aveva assicurato che la permanenza nella casa di riposo sarebbe stata comunque sistemazione momentanea al fine di preservare Carlo da quanti avrebbero (lo stabilirà il tribunale) attentato al suo patrimonio. Sono passati mesi e invece nulla è cambiato ma oggi l'avvocato Barra ha tenuto a precisare la sua posizione e quella del suo assistito.

L'amministratore di sostegno

L'amministratore di Carlo sostiene che nel suo comunicato il Garante ha "fornito una rappresentazione fuorviante, addirittura irrealistica della situazione del prof. Gilardi, e contribuisca, per contro, ad alimentare il circuito di cattiva informazione e alterazioni della verità sui social media che caratterizzano la vicenda"."Il Garante considera esclusivamente la volontà di Carlo Gilardi di far ritorno alla sua casa di campagna, peraltro mai messa in discussione, dichiaratamente “a prescindere” dalle ragioni che hanno determinato l’adozione della misura di protezione, tuttora persistenti".

La perizia

In sostanza, sostiene l'avvocato, la tesi di Palma prescinde "dai fatti e dalle esigenze di tutela dell’integrità psico fisica della persona, come emergono chiaramente dal quadro clinico e dalle condizioni socio ambientali del soggetto fragile, che pur sono state ampiamente rappresentate e documentate allo stesso Garante, già nel mese di dicembre 2020".L'avvocato Barra anzi aggiunge che "la CTU psichiatrica ha accertato che il quadro clinico del professor Gilardi e le sue condizioni personali sono del tutto incompatibili con la permanenza presso la propria abitazione di Airuno". L'amministratore smentisce poi l'esistenza di cinque fantomatiche perizie attestanti la piena capacità di intendere e di volere".

La manifestazione fuori dal tribunale
La manifestazione fuori dal tribunale

I rifiuti di Carlo

"Il Garante, peraltro, non sa, perché mai lo ha chiesto a questo Amministratore, che la CTU è stata di recente confermata a seguito di apposito scrupoloso monitoraggio. Egli “prescinde” dichiaratamente dal valorizzare tutti i tentativi di intervento a domicilio che sono stati posti in essere sin dal 2017, quali la presa in carico dei Servizi Sociali e l’assunzione di una badante, tutti vanificati dall’atteggiamento oppositivo del signor Gilardi, rafforzato ad opera di alcuni degli attuali imputati di circonvenzione con lui conviventi. Dimentica, inoltre, che il prof. Gilardi, al momento del ricovero in RSA, era già stato trasferito da altri, senza autorizzazione del Tribunale, lontano dalla sua casa e che di ciò si lamentava, circostanza che ha imposto un intervento urgente e indifferibile per la Sua messa in sicurezza".

Soluzioni irrealistiche

"In buona sostanza, il Dott. Palma sostiene che “l’inserimento in istituzioni residenziali” dovrebbe essere “una misura da adottare dopo che tutte le altre vie siano state inutilmente esperite” ma dal momento che “prescinde” dalle ragioni e dai fatti, non considera che la valutazione già compiuta dagli Organi della procedura è esattamente quella che Lui stesso indica. E’ quindi ben comprensibile l’amarezza che pervade la scrivente di fronte ad esternazioni di una importante Autorità Statale, che prescindendo dalle competenze e dalle motivate decisioni di altri Organi statuali, prescindendo dai fatti che le hanno giustificate, si spinge ad affermazioni delegittimanti, indicando soluzioni irrealistiche o addirittura contrarie all’effettivo interesse dell’Amministrato, ponendosi, sin dall’inizio, in atteggiamento di contrapposizione e critica immotivate".

Gli abusi

"Quanto alla casa del Cerè, che anche il Garante definisce in condizioni insalubri e inabitabili, è doveroso ribadire che essa risulta attualmente occupata senza titolo da alcuni degli imputati di circonvenzione di incapace; circostanza che, pur conosciuta, non viene neppure menzionata nella nota del Garante e che risulta incompatibile con qualunque ipotesi di ristrutturazione, anche trascurando tutte le altre valutazioni sulla miglior tutela del soggetto fragile. A tal proposito si precisa nuovamente che sono state da tempo intraprese iniziative giudiziali, in sede civile e penale, dirette alla liberazione degli immobili dell’Amministrato. Su questo punto, il Garante dovrebbe solamente unirsi alla scrivente nella constatazione che solo la precostituzione di un titolo per le vie ordinarie può attualmente consentire di allontanare gli occupanti della casa".

Lettere anonime

"Da ultimo, non si evidenzia adeguatamente l’encomiabile lavoro della RSA, che ha elaborato vari progetti per coinvolgere ed interessare il prof. Gilardi, ai quali peraltro Egli aderisce volentieri: dai lavori in giardino, alla collaborazione con la proloco di Airuno per la stesura della propria autobiografia, alla interazione a distanza con i bambini delle scuole, alla lettura dei giornali agli altri ospiti della struttura. Si legge invece un fugace riferimento ad “adeguate condizioni di accoglienza” e alla necessità di “ricondurre a normalità la stessa vita della residenza sanitaria” che non dà il giusto merito ad un Ente che è stato addirittura vittima di vili insinuazioni tramite lettere anonime false, in ordine a vessazioni di cui il professor Gilardi sarebbe vittima all’interno della RSA, propalate da mass media privi del più elementare scrupolo del controllo delle fonti".

Non si può che concludere, dunque, richiamando alla responsabilità e al dovere di collaborazione che deve contraddistinguere l’operato delle Istituzioni - conclude l'avvocato Barra - ed anzi auspicando che trovi riconoscimento nelle sedi competenti l’inconsistenza delle infamanti insinuazioni e delle accuse, che oramai da troppo tempo vengono mosse nei confronti di questa Amministrazione di sostegno e dell’Autorità Giudiziaria cui essa fa capo". La speranza è che la collaborazione porti a una soluzione stabilendo responsabilità penali (se ci sono) ma soprattutto lasciando che Carlo viva l'ultima parte del suo cammino in serenità e completa dignità.