LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Bracconaggio, Operazione Pettirosso: salvati mille animali feriti

Nel Centro Recupero Animali Selvatici Wwf di Valpredina, nel Bergamasco, ricoverate specie volatili vittime di armi da fuoco ed altre danneggiate dalle colle usate per catturarli

Il pettirosso liberato dalla mano del carabiniere forestale

Il pettirosso liberato dalla mano del carabiniere forestale

I carabinieri hanno condotto l’Operazione Pettirosso contro il bracconaggio nelle prealpi lombardo-venete, una delle aree italiane più colpite dal fenomeno illegale e brutale.  E a Valpredina, Centro di Recupero Animali Selvatici (Cras) del Wwf che si trova nel Bergamasco, dall’apertura della stagione di caccia sono stati ricoverati oltre 1.000 animali selvatici sequestrati, molti dei quali con ferite da sparo o danneggiati dalla colla usata per catturarli vivi.  Il ruolo dei Centri di recupero, in questo caso del Wwf, si rivela determinante per salvare e recuperare queste specie.

Operazione Pettirosso

“Condotta brillantemente dai Carabinieri Forestali e coordinata dal Reparto Operativo del Raggruppamento Carabinieri Cites, l’Operazione Pettirosso ha portato a risultati importanti  – evidenzia in una nota il Wwf -: 100 denunce per reati contro l’avifauna, 4 arresti, oltre 1.000 dispositivi di cattura illegale sequestrati, 1.000 uccelli vivi restituiti alla natura. Tuttavia, il contesto politico si conferma di fatto ostile alla tutela della fauna selvatica, minando gli sforzi di contrasto e aggravando le violazioni delle normative europee”. Tra i principali reati accertati figurano il furto aggravato di fauna selvatica, ricettazione, maltrattamento e uccisione di animali, nonché l’utilizzo di strumenti di cattura vietati.

Lombardia: legge sulla caccia a maglie larghe

In Lombardia, lamentano gli ambientalisti, la legge sulla caccia è stata modificata più volte e ora ha maglie sempre più larghe. “Nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e delle associazioni ambientaliste, il bracconaggio continua a prosperare ed essere un settore in cui le organizzazioni criminali fanno affari d’oro grazie a un quadro normativo sempre meno rigoroso. – sottolinea il Wwf -. In Lombardia, ad esempio, il Consiglio regionale ha modificato la legge sulla caccia ben 14 volte negli ultimi quattro anni, riducendo sistematicamente le tutele per la fauna selvatica e favorendo, di fatto, bracconieri e cacciatori di frodo”.

Infrazione europea: violazione Direttiva Uccelli

Queste scelte politiche hanno avuto un “impatto devastante, anche a livello europeo. L’Italia è infatti oggetto di una procedura di pre-infrazione aperta dall’Unione Europea per violazione della Direttiva “Uccelli” (2009/147/CE), per l’incapacità di proteggere adeguatamente le specie migratorie. La situazione potrebbe evolvere presto in una vera e propria procedura d'infrazione, con conseguenze significative per il Paese e per tutti i cittadini, obbligati a contribuire al pagamento di pesanti sanzioni” spiega il movimento ambientalista.

“Grave anche l’atteggiamento del Consiglio dei ministri, che ha più volte evitato di sottoporre al vaglio della Corte costituzionale alcune leggi regionali palesemente in contrasto con la normativa nazionale e comunitaria – prosegue la nota -. Questa mancata azione non solo compromette il rispetto delle leggi europee e dei valori costituzionali, ma dimostra una preoccupante mancanza di volontà politica nel contrastare un fenomeno tanto distruttivo da tutti i punti di vista”.

Wwf salvati mille animali a Valpredina

Il WWF per contrastare il bracconaggio offre il proprio contributo attraverso l’impiego di guardie venatorie volontarie e il supporto del Centro di Recupero Animali Selvatici (Cras) di Valpredina, nel Bergamasco, dove solo quest’anno, dall’apertura della stagione di caccia, sono stati ricoverati oltre 1.000 animali selvatici sequestrati, oltre 28 rapaci feriti da arma da fuoco e 10 piccoli uccelli catturati con sostanze collose.  “L’operazione “Pettirosso” dimostra ancora una volta l’importanza di un’azione coordinata per il contrasto al bracconaggio – dichiara Domenico Aiello, responsabile tutela giuridica della Natura per il WWF Italia - L’assenza di un reale sostegno politico mette però a rischio questi sforzi, lasciando che un fenomeno illegale e dannoso per gli ecosistemi si perpetui. L’Italia deve adottare misure urgenti per fermare l’escalation delle violazioni, dotando l’ordinamento di norme e sanzioni efficaci ma anche investendo nel supporto dell’attività di prevenzione e contrasto. Il recepimento efficace della Direttiva sulla Tutela Penale dell’Ambiente rappresenta in questo senso una occasione imperdibile. Solo così si potrà garantire il rispetto della legalità e la tutela della biodiversità, che è patrimonio di tutti”.